... E NON FINISCE QUI
Lettera del 2 luglio 2002.
Egregi signori,
A luglio 1998 finalmente abbiamo trovato un appartamentino in Santa Maria la Carità
(NA), 2 vani, bagno, cucina, piccolo balcone e posto auto coperto, al 2° piano
di una palazzina di quatto appartamenti.
Abbiamo stipulato un contratto ad equo canone (4+4).
Il primo ostacolo in cui ci siamo imbattuti è stata l'assenza di acqua,
succedeva praticamente che dalle 7.00 di mattina fino alle 20.00 di sera l'acqua
arrivava un filino a singhiozzi. Quindi ci siamo recati agli uffici di zona dove
ci hanno riferito che per la nostra zona non c'erano problemi ne segnalazioni
di altri utenti.
Abbiamo chiesto ai proprietari di controllare il nostro contatore e abbiamo scoperto
che il contatore era unico per i quattro.
Quindi abbiamo chiesto al nostro proprietario di fare richiesta per ottenere un
contatore a parte ma lui ha detto che non voleva metterlo.
La cosa ovviamente ci stava stretta così abbiamo fatto un giro di perlustrazione
nella zona del contatore scoprendo che, nascosti abilmente tra alberi di frutta,
piante rampicanti e coperture di paglia, c'erano tubi e tubi che partendo poco
al di sopra del contatore si diramavano in tutto l'appezzamento.
Siamo andati avanti così dal luglio 1998 al gennaio 1999 poi alle proteste
verbali abbiamo fatto seguire delle richieste per iscritto di un serbatoio per
avere la nostra acqua, poi abbiamo minacciato di non pagare e di rivolgerci ad
un avvocato e così in due giorni è arrivato il serbatoio.
Il secondo problema è stato quello dell'acqua calda che non scendeva dal
serbatoio perché privo di motore elettrico, altri lunghi tempi, altre proteste
e solo a novembre del 2001 arriva pure l'acqua calda e i tubi che partivano dal
contatore sono stati tutti tagliati.
Il terzo problema si è affacciato il 2 febbraio 2001, il campanello suona,
vado ad aprire e mi ritrovo il fratello del proprietario dell'appartamento che
senza troppe premesse mi avverte che l'appartamento sarà messo in vendita
e che a giorni inizieranno le visite da parte degli eventuali acquirenti.
Essendo io, all'epoca, al nono mese di gravidanza gli spiego che probabilmente
non potrò essere molto presente perché ormai il parto è prossimo.
Lui non desiste è dice che debbo cercare comunque di agevolarlo tanto per
noi inquilini cambia solo il proprietario ma nessuno ci sfratterà: "Trattasi
di acquisto ad uso investimento" sue testuali parole.
Inizia la trafila di persone una visita ogni tre o quattro giorni mediamente,
a casa vengono veramente tante persone ed ognuna, o quasi, ci chiede, soprattutto
alla vista del mio pancione, che tempi gli garantiamo prima di lasciare l'appartamento.
E noi rispondiamo che l'appartamento non lo lasciamo fino a quando non scade il
contratto e non vi è il rinnovo.
Sono rientrata il 24/2/02 a casa, dopo un parto cesareo, in condizioni fisiche
precarie e il via vai di gente non si è fermato nonostante proprio il giorno
24/2 avessi telefonato al mio proprietario chiedendogli che per almeno fino al
31/3/01 non mi mandasse nessuno a casa, per avere il tempo di riprendermi.
Ciononostante, adducendo scuse su scuse, il fratello del proprietario ha bussato
a casa mia il 27/2, il 5/3, 10/3, 15/3, 17/3, 22/3, 28/3, diceva che le persone
si trovavano li per caso e che non avevano altri giorni disponibili.
Poi ad un tratto, verso luglio 2001 tutto si è fermato. Nessuno veniva
più a casa e il proprietario non si è fatto sentire. Ma è
ritornato il problema dell'assenza dell'acqua.
Abbiamo incominciato di nuovo a protestare e gli abbiamo bloccato l'assegno dell'affitto
del mese di novembre, scrivendogli che lo stesso, per nostre esigenze personali,
doveva ritirarlo presso il nostro domicilio e che l'avremmo consegnato solo a
lui e a nessun altro.
Il 10 novembre 2001 si è precipitato a casa nostra alle 9,00 di mattina,
stavamo facendo colazione. Non appena è entrato ci ha rimproverato e ci
ha detto che poteva sfrattarci per morosità, gli abbiamo fatto notare che
mai avevamo rifiutato di pagargli l'affitto ma che quel mese non potevamo fargli
l'assegno e che nessuna legge al mondo ci obbligava a pagarlo per forza con l'assegno.
Gli abbiamo chiesto delucidazioni su tutta la serie di comportamenti scorretti
tenuti nei nostri confronti dall'assenza dell'acqua alle visite senza preavviso
degli acquirenti e lui ci ha risposto che il proprietario deve essere pur libero
di vendere prima o poi, gli abbiamo ricordato la premessa fatta alla stipula del
contratto quando asseriva che potevamo restare tutto il tempo che volevamo ma
lui ci ha risposto che non l'aveva dichiarato per iscritto e quindi non aveva
alcun valore la sua dichiarazione era solo un modo per affittare in quel momento.
Ci ha dato 3 anni per andarce ossia entro il 10/11/03.
Il g 31/01/02 ci arriva per posta una raccomandata da parte di uno studio legale,
che noi abbiamo trovato depositata sul pianerottolo di casa nostra, che noi non
abbiamo firmato e che nessuno nel palazzo ha firmato.
Poche righe ci avvertivano che il 28/07/2002 scadeva il nostro contratto di locazione
e che entro tale data "per improrogabili esigenze personali del proprietario"
dovevamo lasciare l'appartamento.
La lettera, in busta chiusa, arrecava il timbro postale con data 31/02/02, all'interno
in bella mostra sulla lettera c'era la data 26/01/02.
Siamo andati al SUNIA, stufi di tutta questa storia, ci siamo iscritti
e chiesto consigli all'avvocato.
Esaminando la lettera l'avvocato del SUNIA ci ha dato la buona notizia che nessuno
poteva mandarci via in quanto i termini d'invio della missiva erano stati oltrepassati.
Ci ha spiegato che il locatore doveva inviarci la lettera di disdetta del contratto
da un anno a sei mesi prima dalla scadenza del contratto.
Essendo stato il contratto sottoscritto il 28/07/1998 egli poteva inviarci la
raccomandata entro il 28/01/2002 e non entro il 31/1/2002 come faceva fede il
timbro postale, la sola data ad avere valore e non quella della lettera.
Il nostro contratto si era automaticamente rinnovato di altri quattro anni+quattro
anni.
Inoltre, per quanto riguarda l'affitto, egli ci ha chiesto se avevamo le ricevute
d'afffitto e noi gli abbiamo mostrato gli estratti conto con l'addebito del bonifico
che gli facciamo mensilmente. Allora lui ci ha fatto notare quello che non avevamo
mai visto, perché non avevamo mai neppure sfogliato il nostro noiosissimo
contratto d'affitto.
Noi pagavamo un bonifico di £. 550.000 (oggi € 284,05) ma lui aveva
dichiarato sul contratto che l'importo dell'affitto mensile era di £. 210.000
(oggi € 108,45). Veramente non l'avevamo mai guardato quel contratto, avevamo
ingenuamente firmato e poi fidandoci, dell'uomo di legge, avevamo lasciato a lui,
che si era offerto a dire il vero, il compito di compilarlo nei particolari.
Pochi giorni dopo è venuto l'ingegnere che ci ha misurato casa e a cui
abbiamo versato € 129,00 per la prestazione.
Dopo una settimana circa l'ingegnere, dopo aver fatto i suoi conti, ci ha consegnato
il prospetto da cui si evinceva che il nostro caro proprietario si era fatto pagare
un affitto a canone libero ma con tutti i vantaggi, sino ad allora solo per lui,
dell'equo canone, che voleva sbatterci fuori senza troppi ringraziamenti pur non
avendo rispettato i termini di legge per inviarci la disdetta e che aveva pure
evaso il fisco dichiarando di percepire meno di quello che in realtà gli
davamo. Ma a dire dell'avvocato il caro proprietario ha fatto tanti di quegli
errori, facendosi aiutare dal suo avvocato anche, che avrebbe dovuto risarcirci
le differenze elargitegli in questi anni, farci rimanere sino alla nuova scadenza
e pagare anche qualche multa per evasione fiscale.
Ieri arriva l'ennesima raccomandata, purtroppo noi non eravamo in casa, perché
lavoriamo entrambi per poterci in futuro comprare casa, non ridete per favore.
Insomma arriva un'altra raccomandata che la nostra vicina non ritira perché
non ha la delega ma dice che era di uno studio legale e, non avendo pendenze ne
procedimenti in corso, l'unico studio legale che ci ha scritto sinora è
quello del nostro proprietario.
VOI COSA PENSATE CHE CI ABBIA MANDATO A DIRE, FORSE CI VUOLE AUGURARE BUONE FERIE
O PIUTTOSTO SFRATTARCI ENTRO IL 28 LUGLIO?
...............E NON FINISCE QUI!
Lettera firmata