Domanda.
Buongiorno, ho letto le pagine del sito e intendo dire la mia opinione a proposito
della locazione.
La legge è rigorosa e severa con la proprietà, molto più
blanda e permissiva con l'inquilino.
La legge che tutela l'inquilino non considera le esigenze del proprietario, è
spregiudicata nei suoi confronti se non punitiva.
Ad avviare una pratica di sfratto per morosità oggi un proprietario deve
pensarci due volte se non tre. Per riavere il suo bene deve aspettare mediamente
12 mesi e pagare fior di quattrini di spese legali che guarda caso non sono per
niente regolamentate.
In questo modo l'inquilino non pagando si trasforma in truffatore e ladro. Il
sindacato inquilini considera a "Rischio" il locatore.
La perdita che ne può derivare deve essere tenuta in debito conto. Nessuna
legge costringe il padrone di casa ad affittare, c'è soltanto una questione
morale o per meglio dire l'asocialità in una società che dovrebbe
essere più giusta e più civile, secondo una morale di parte, ed
allora perchè viene penalizzata da una ICI che colpisce case sfitte? E'
la brutalità della legge italiana.
Il proprietario è preso letteralmente tra due fuochi. Se vuole tutelarsi
deve trovare un locatario per bene, rischiando di lasciare la casa sfitta se non
lo trova e quindi di pagare anche una ICI maggiorata. Oltre a non riscuotere l'affitto
per tua tutela perché il primo arrivato non offre garanzie sufficienti
ai fini del pagamento della pigione, il proprietario deve pagare la sanzione dell'
ICI maggiorata.
A me non sembra che le nostre organizzazioni di categoria abbiano una voce incisiva.
Non fanno paura a nessuno, sono amorfe e poco battagliere, si limitano ad essere
una specie di scuola, ad elargire consigli legali dietro il pagamento della tessera.
Negli anni '50 per le nuove costruzioni, gli affitti erano liberalizzati, per
incentivare le nuove costruzioni. Negli anni '60 per un alloggio nuovo in Torino,
di due o tre camere prendevi circa 15.000/mese. I diversi governi succedutisi
per ottenere consenso popolare non fecero altro che bloccare le pigioni, concedendo
aumenti inadeguati e sempre più ridicoli, quando invece si sarebbero dovuti
raddoppiare se non triplicare.
Si noti e si badi che per le nuove costruzioni gli affitti erano a libero mercato
per cui il blocco degli affitti si protraè fino agli anni '78 con la crisi
petrolifera e l'inflazione galoppante.
La pace sociale consisteva nella lotta all'inflazione, lotta ai privilegi. Parlando
di brutalità, di coercizione, di sequestro e confisca. Basti pensare che
se in uno stabile, un alloggio si faceva libero, doveva essere affittato allo
stesso prezzo pagato dall'inquilino precedente, non era concesso un incremento
del canone. Si vede che a Roma non sanno che a mantenere in piedi una casa costa
quattrini? Era proprio la politica dello sfascio della casa.
Tutto questo alla faccia della democrazia e della giustizia sociale.
Come costruttore e venditore di case ho avuto modo di sentire il polso del mercato
immobiliare nel dopoguerra dopo la bruciante scottatura dei risparmi valutari,
quel povero tapino di risparmiatore credendo di collocare al meglio i propri risparmi
investendoli nel mattone
Nell'immediato dopoguerra c'era emergenza di abitazioni e gli affitti vennero
bloccati e non fu più possibile fare aumenti se non con il contagocce,
il tutto giustificato dal disastro totale della guerra. Basti dire che per una
locazione media nella perifieria di Torino si prendeva L. 100/mese che era l'equivalente
di un chilo di pane. Una vera pacchia per l'inquilino.
L'abilità ingannevole dei nostri governanti era tale che i blocchi degli
affitti sarebbero dovuti quanto prima finire. Invece un blocco succedeva ad un
altro e la promessa che sarebbe dovuto finire entro una certa data dopo la quale
il regime vincolistico sarebbe cessato andò dimenticata, finché
arrivò la legge dell'equo canone un'altra disgrazia per i proprietari e
per la casa.
Il padrone può attendere, libero imprenditore, esattore per conto dello
Stato, deve lavorare gratis.
Cordiali saluti e scusi per lo sfogo.
Le do ragione, il sito nasce anche con lo scopo di mettere
in risalto le ingiustizie subite dai padroni di casa passate e presenti. Si mobiliti
e si dia da fare, per esempio scrivendo lettere e fax ai legislatori cercando
di sensibilizzarli sull'argomento. Saluti.
Domanda:
Tramite il Ng condominio.it, ho visitato il suo sito. Reputo l'idea
brillante. Finalmente una iniziativa a tutela del proprietario. Personalmente
come proprietario sono vittima, invece che essere premiato dal sistema. Numerosi
e continui sono i problemi per me. I più gravi riguardano:
1. Ici e Irpef che mi stremano, per il loro costo elevato.
2. Causa di sfratto per finita locazione, dove sono alla mercè di un'inquilino.
3. Spese condominiali imponenti, che mi divorano in modo incessante.
Basta al massacro. Aderisco gratuitamente alla sua iniziativa per difendere i
nostri interessi. Purtroppo c'è bisogno ! incredibile :-((
La ringrazio per aver aderito all'iniziativa in difesa della casa. La invito come aderente e proprietario a farsi promotore in prima persona di iniziative che possano sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica e i nostri amministratori sulla pesante tassazione che grava sugli immobili e sulle leggi sperequative che danneggiano il proprietario invece di tutelarlo. Per esempio contatti altri proprietari a Lei vicini o conoscenti e gli faccia presente la cosa, scriva ai giornali, se puo' invii dei fax ai ministeri a Roma. Cerchiamo, insomma, un po' tutti insieme di difenderci e "Rompere le scatole" ai nostri governanti.
Domanda:
Scusami se mi permetto di dirtelo, ma il quadro da te tracciato
è fin troppo "roseo"! Infatti, i miei nonni che vivono con la modesta pensione
degli agricoltori, hanno avviato le procedure di uno sfratto per morosità di un
locale commerciale nel lontano 1995, senza ancora ottenere nulla, e sebbene nel
frattempo si siano dovuti far carico di spese legali, tasse sull'immobile e costi
di manutenzione, ben maggiori di quelli da te supposti: calcola che dovrebbero
percepire circa 30 milioni di soli arretrati!
Il punto però è anche un altro, (e spero con ciò che nessuno si offenda!): che bisognerebbe scegliere con la massima oculatezza anche i propri patrocinanti, perchè non è raro, come in questo caso, che approfittando "dell'incompetenza" dei clienti, sfruttino opportunamente le situazioni a proprio vantaggio.... e la cosa è tanto più grave quanto più sono "popolari"! I miei poveri nonni hanno dato fondo ai loro pochi risparmi per assicurarsi un vero "principe del foro", il quale è sempre talmente occupato da non degnarsi mai di dar loro spiegazioni, ma altrettanto pronto a delegare le solerti segratrie alla riscossione degli onorari!
Peccato che alla luce dei fatti, non trovino giustificazione le spese sostenute: è proprio vero che la "legge non ammette ignoranza!" Ripeto: non voglio generalizzare, ma molti "stimati" professionisti dovrebbero farsi un bell'esame di coscienza: lo so, è un lavoro come un altro...ma invece di ragionare sempre e soltanto in termini pecuniari, dovrebbero almeno avere la delicatezza di ricordare, di tanto in tanto, che dietro ogni causa c'è un caso umano! Infatti, i tempi della giustizia sono lunghi, ma spesso vengono "opportunamente dilatati", per giustificare i conti: ci hai mai pensato?
Ha fatto bene a dirlo. Casi "peggiori"
di quelli da noi esposti ce ne sono moltissimi. La legge ci lega le mani e ci
considera dei privilegiati, benestanti, parte forte della società, proprietari
immobiliari, senza considerare i sacrifici e le spese che si sono dovute sostenere
per diventare proprietari e per continuare ad esserlo. Siamo considerati i "polli
da spennare" a tutti i livelli, non siamo rispettatti nè dal fisco
nè dalla Legge.
Pensi che conosco molte persone con una causa di sfratto per finita locazione
iniziata nel '90 (contratto equocanone) e che si trascina da più di 10
anni. Finora i nostri governanti non sono stati capaci di far altro che bloccare
e rinviare gli sfratti scaricando tutto il peso dell'assistenzialismo sul proprietario
e non si intravede per il futuro alcuna via di uscita. Al tutto si devono aggiungere
le spese legali niente affatto"calmierate" o eque per questi casi, ma
belle salate sia per i bolli di legge, sia per le parcelle degli avvocati. Poi
dobbiamo aggiungere il peso dell'ICI ahe paghiamo intera e senza alcun sconto
per aver ospitato un inquilino che paga l'equocanone al posto dell' ICI e ci guadagna
pure, perché non deve dichiarare reddito immobiliare e quindi non ha maggiorazioni
IRPEF, ci guadagna anche perché non ha spese di manutenzione straordinaria
da sostenere.
A questo punto il nostro consiglio é quello di vendere appena possibile
e sbarazzarsi della proprietà ormai fonte soltanto di grane e fastidi.
Domanda:
Sono proprietaria di 2 immobili e gli inquilini
non si preoccupano minimamente di pagare l' affitto... Sono ormai tre mesi che
nessuno dei due versa il canone: la differenza è che una è una villetta arredata
e al momento del contratto non è stata versata alcuna caparra, l' altro è un alloggio,
dove l' inquilino non paga nemmeno le spese condominiali( ha versato 3 mesi di
caparra). Che redditi dichiaro se tanto non pagano? I tempi per lo sfratto sono
lunghi ,non esiste qualche legge per facilitare le cose? Ormai sono rassegnata
a perdere i soldi, ma almeno che se ne vadano al più presto. Distinti saluti
Se le leggi non cambiano non si può fare alcunché, più che dare lo sfratto per morosità e aspettare che la pratica burocratica faccia il suo lungo e costosissimo corso, non vediamo alternative. La legge tutela l'inquilino anche quello moroso che sa benissimo che può stare in casa d'altri indisturbato a gratis almeno per un anno intero. Occorre mobilitarsi di persona, contattare amici, parenti, istituzioni, politici, fare sentire la propria voce per poter arrivare a formulare leggi che disincentivino la pratica della morosità. La invitiamo comunque a registrare sempre i contratti di affitto e a denunciare sempre il reddito della pigione fino alla sentenza di sfratto del giudice; lo Stato non ci tutela affatto, ma ci lascia in balia dei nostri inquilini morosi, però pretende dai proprietari il pagamento puntuale delle tasse. Si tratta di una grossa ingiustizia a cui occorre porre rimedio al più presto.
Domanda:
Buongiorno, avrei un piccolo quesito da proporvi: - sono
proprietario al 50% di una villetta bifamigliare costruita e presa in eredita'
da mio padre. Al primo piano abita la mia famiglia mentre al pian terreno abitano
terzi. Poiche la casa ha circa 25 anni, necessita di una ristrutturazione generale.
Poiche fino ad oggi non e' mai stato sfruttato il sottotetto, realizzato in cemento
armato, ho pensato bene di recuperare la parte centrale della soffitta collegandolo
con una scala al mio appartamento. Tale sottotetto non puo' essere destinato ad
uso abitativo in quanto l'altezza massima e' di 2,4 mt e' l'altezza minima e'
30 cm. Si tratta solo di sfruttare la zona centrale come magazzino, lavanderia
ecc....... Fin qua' tutto chiaro, almeno immagino, adesso vi antticipo l'inconveniente:
Non appena ho parlato con i signori del piano sotto di recuparare tale spazio
si sono dimostarti interessati anche loro a tale ripristino. Premetto questo:
- in 25 anni mai nessuno ( al di fuori della mia famiglia ) si e' permesso di
chiedere informazioni sul sottotetto e nessuno l'ha mai visto. Da 25 anni a qusta
parte veniva utilzzato dalla nostra famiglia come deposito. - il vano di accesso
alla soffitta risulta essere nella nostra abitazione tramite scala. Vi chiedo
gentilmente in questo caso da che legge sono tutelato affinche' riesca a recuperare
tale spazio in attesa di una Vostra risposta invio cordiali saluti.
La ringraziamo per averci scritto. Di solito i sottotetti sono di pertinenza dell'appartamento dell'ultimo piano, come stabilito da molte sentenze della Suprema Corte, salvo che esista un titolo (come per esempio un atto di acquisto/vendita o regolamento di condominio contrattuale) che disponga diversamente. Non siamo legali e per una risposta più precisa dovrebbe consultare un tecnico professionista. Cerchi di capire perché i suoi vicini del piano di sotto avanzano diritti sul sottotetto da Lei sempre utilizzato e se hanno titoli per farlo. E' sempre meglio cercare di trovare un accordo amichevole che andare verso lo scontro diretto. Come promotori del sito La casa, ci sentiamo in dovere di coinvolgerLa nella nostra battaglia unitaria in difesa di tutti i proprietari vessati dalle leggi italiane e tartassati dal fisco, invitandoLa a coinvolgere anche i suoi vicini di casa e conoscenti in questa campagna di sensibilizzazione, facendosi promotori in prima persona di iniziative come per esempio scrivere ai vari giornali, media, radio, TV e Istituzioni dello Stato lettere, fax, e-mail, segnalando il problema.
Domanda:
Spett.le redazione, Vi scivo questa per segnalarvi il mio
sconforto relativamente alla seguente situazione: Sono conproprietario con mia
moglie dell'appartamento nel quale risiediamo, che è stato acquistato circa 10
anni fa come società semplice, di cui siamo gli unici soci, ora non capisco perchè
non possiamo avere la detrazione come prima casa ai fini irpef e ici, solamente
perchè questa comproprietà è regolata sotto forma di società semplice e non come
cointestatari. Grato se vorreste fornirmi chiarimenti in merito, Porgo Distinti
Saluti.
La ringraziamo per aver aderito all'iniziativa di difesa e valorizzazione della casa. La sua casa risulta intestata ad una società e non a una persona fisica. La normativa fiscale cambia a seconda che si tratti di una persone fisica o di una persona giuridica. Il quesito che Lei ci pone esorbita dall' ambito delle nostre competenze. Le consigliamo di rivolgersi a dei commercialisti per avere informazioni più precise. Purtroppo la legislazione fiscale italiana in ambito immobiliare (e non solo in quello) è un rebus a volte difficile da districare perfino per gli "esperti". Tra gli obiettivi che ci prefiggiamo, come proprietari di casa, c'è anche quello di sensibilizzare il Governo e le Istituzioni verso una maggiore semplicità e chiarezza fiscale cercando di eliminare palesi ingiustizie. Ci appoggi in questo compito. La invitiamo quindi a farsi promotore in prima persona, presso le varie Istituzioni sia pubbliche che private di queste iniziative, scriva ai giornali, agli uomini politici che ritiene possano venirgli incontro e faccia sentire la sua voce. Saluti.
Domanda:
Mi rivolgo a Voi perchè decisamente disorientata.... Ho acquistato
con molta fatica 50 mq di appartamento come mia prima casa a Cremona....che bello!!!
Peccato che per lavoro ho dovuto abbandonare la mia "Stanza" a Cremona, affittandola
a 6.000.000 all'anno con regolare contratto al mio tranquillissimo inquilino.
Ora sono presso un amico a Milano...domanda: - ai fini dei redditi posso ancora
avere diritto alla detrazione di prima casa visto che comunque la residenza l'ho
mantenuta a Cremona? che differenza passa ai fini fiscali tra primacasa e principale
abitazione? - Su questa casa pago un mutuo con rata mensile....gli interessi possono
ancora essere portati in detrazione? - per il calcolo dell'ici posso ancora detrarre
le 200.000 previste per la prima casa? (aiuto!! mi serve risposta urgente....se
le ultime due domande hanno per risposta un SI, allora il CAAF mi ha sbagliato
la dichiarazione dei redditi!!) grazie!!
Noi siamo disorientati ancora piu' di lei !
Scherzi a parte, le sue domande dimostrano quanto ingarbugliata sia la normativa
fiscale sulla casa e non solo su quella. Prima o seconda casa, abitazione principale
o secondaria, non si capisce piu' niente. Le probabilita' di commettere errori
nelle dichiarazioni dei redditi sono sempre piu' alte, chi ci rimette alla fine
siamo poi sempre noi proprietari di casa. Le domande che lei ci pone esorbitano
dall'ambito delle nostre competenze, in quanto non siamo commercialisti, ma proprietari
come lei e dalle pagine del sito informiamo che non diamo consulenza su problemi
tecnico legali; in genere se si possiede una casa, ma non la si abita perche'
la si e' data in locazione, si perdono molte agevolazioni fiscali anche se e'
l'unica che si possiede. Se poi lei figura ancora residente li', le cose si ingarbugliano
ancora di piu' Per una risposta piu' precisa provi a consultare il sito del Ministero
delle Finanze all'indirizzo www.finanze.it . Da parte nostra invece, la invitiamo
ad aderire all'iniziativa di valorizzazione della casa anche al fine di sensibilizzare
per una normativa fiscale piu' chiara ed equa in ambito immobiliare. Saluti.
Domanda:
Sono proprietaria di una villetta, che i precedenti inquilini
hanno praticamente distrutto l' interno senza pagare il canone d' affitto, ma
sia lodato il cielo che se ne sono andati ( ma ho dovuto pagare anche l' avvocato).
Ora avevo trovato una famiglia che mi sembrava a posto e ora la sorpresa: ho abbuonato
2 mesi, perchè facessero mettere a posto la casa e le spese superiori al corrispondente
dei 2 mesi le avrei sostenute io, a settembre avrebbero iniziato a pagare ( ed
è da quella data che io avrei fatto partire il contratto già firmato). I signori
ora negano tutto e pretendono di non sostenere alcuna spesa, dicono che devo far
mettere tutto a posto e loro inizieranno a pagare da settembre. Ma sono un ente
di beneficienza? Comunque ho detto che potevano restituire le chiavi e io avrei
restituito la caparra, ma non va ancora bene, hanno consegnato le chiavi ad un
avvocato e ora mi tocca andarci anche io con perdita di soldi e denaro, Cosa devo
fare? Come comportarmi? Aspetto una vostra risposta, ringraziandovi anticipatamente.
Con i contratti di affitto e con gli inquilini bisogna usare molta prudenza. La legge tutela l'inquilino, non il proprietario. Inoltre il proprietario che affitta deve dare l'alloggio in ordine e con gli impianti a norma di legge. Noi consigliamo, se si hanno dei dubbi quando si stipula un contratto, di avvalersi della consulenza di qualche associazione di categoria che possa dare chiarimenti e suggerimenti al riguardo. Inoltre se si prendono accordi speciali con l'inquilino come nel suo caso, è sempre bene mettere nero su bianco e sottoscrivere quello che si stabilisce, cercando di evitare gli accordi verbali. Saluti.
Domanda:
Ciao, innanzitutto i complimenti per la Vostra iniziativa
veramente lodevole. Come proprietari di immobili 10 appartamenti concessi in affitto
ad inquilini che per adesso grazie a Dio non ci danno affatto problemi anzi siamo
in ottimi rapporti amichevoli, siamo invece BOMBARDATI da una parte dai Ladri
e dell'altra dalle finanze e dai Vigili Urbani. Vi chiedo gentilmente un consiglio
per quanto ci e' successo proprio in questi giorni in relazione alla comunicazione
da fare al Comune"ANTIMAFIA L. 191 del 18 MAGGIO 1978" . Ci e' arrivata una multa
di 400.000 lire per appartamento per n. 7 appartamenti: . Gia concessi in affitto
da diversi anni . 4 degli affittuari nel frattempo hanno ottenuto la residenza
nel Comune di Pocenia . alcuni affittuari se ne sono adirittura anche andati .
tutte le tasse comunali ICI-IMMOND. ECC ECC sono regolarmente pagate . per le
vie brevi-verbali i Carabinieri più vicini sono continuamente stati messi al corrente
. Che cosa fare, il Comune ci ha gia' detto che sono argomentazioni insufficienti.
Ci conviene fare ricorso in prefettura e/o presso altra Autorità competente e
come farlo .? Se mi potete dare gentilmente qualche dritta vorrei con tutte le
mie forze oppormi a questo regime assolutista e oramai insopportabile . Ne ho
veramente le palle piene adesso basta . Grazie e scusate per lo sfogo di ira ma
non ce la faccio proprio più . Grazie di nuovo - buon lavoro e ciao.
Se abbiamo ben capito, lei ha ricevuto una multa per non aver comunicato la cessione degli alloggi alle autorita' competenti. Si tratta di una pratica burocratica il cui onere spetta al proprietario e da eseguirsi entro 48 ore dalla cessione del fabbricato su appositi moduli predisposti. Lei sostiene di essersi rivolto ai carabinieri per una comunicazione verbale, ma loro avrebbero dovuto dirle con precisione cosa fare e a chi rivolgersi per la comunicazione. Non sappiamo dirle se conviene fare ricorso, le cui modalita' dovrebbero gia' essere richiamate nel verbale che ha ricevuto. Provi a chiedere una consulenza presso un sindacato di categoria quale l'UPPI, o la Confedilizia o qualunque altro presso la sua zona. Loro avendo piu' esperienza sapranno consigliarla in merito. Saluti.
Domanda:
Carissimi, forse non sono il primo che vi segnala questo, un anno fa ho dovuto
cambiare casa a causa del lavoro, non avendo abbastanza risorse per vendere e
acquistare una nuova casa ed essendo la nuova sede di lavoro temporanea ho deciso
di affittare la mia casa di proprieta' e di andare in affitto, il risultato e'
che ora devo pagare le tasse sull'affitto che percepisco ma non posso scaricare
dalle medesime l'affitto che pago. In altre parole il mio reddito, di fatto, non
e' aumentato di una lira rispetto ad un anno fa mentre per il fisco e' aumentato
di ben 15ML l'anno. beffa nella beffa non posso scaricare nemmeno le misere 500.000
o 600.000 lire previste recentemente per chi e' in affitto visto che quando ho
affittato il mio appartamento a Roma non erano ancora in vigore i nuovi stupidi
contratti concordati saluti.
Domanda:
Stipulato contratto il 1 luglio 2000. Prima mensilità
pagata a fine mese , seconda mensilità pagata in parte, a Settembre ed Ottobre
salta il pagamento del canone dell'inquilino. Abbiamo una caparra corrispondente
a due mensilità. Mi sono rivolto agli affittuari precedenti e vengo a conoscenza
che è già stato sfrattato per morosità e ha lasciato per dispetto un ammontare
di circa lire 50.000.000 di spese e danni . Facciamo presente e sottolineamo che
le pratiche di ricerca referenze sull'inquilino e sua situazione economica sono
state seguite da una agenzia immobiliare che alla stipula del contratto ha preteso
oltretutto una mensilità da parte ns. più il relativo compenso dall'inquilino
e che al momento ritiene il problema risolvibile soltanto tra il locatore ed il
locatario ( cioè si defila da ogni responsabilità ). Sapppiamo che le tempistiche
di rilascio dell'appartamento saranno minimo di sei mesi. Visto la recidiva morosità
dell'inquilino , visto che è già da tempo seguito per pignoramenti diversi e/o
sequestri di beni ( nulla tenente - nulla facente), il contratto e le tasse sono
regolarmente registrate e pagate da parte ns. è possibile sperare in una prassi
più rapida di sgombero?
Grazie per il vostro intervento. Da quello che dite, siete ottimisti! Ma dove abitate per riuscire ad ottenere il rilascio dell'immobile in sei mesi vista la recidiva dell'inquilino? Per nostra esperienza e di molti altri proprietari, qui a Torino e provincia occorre minimo un anno per ottenere il rilascio dell'immobile con l'intervento dell'ufficiale giudiziario. Casi come il suo sono all'ordine del giorno. Dalle pagine del sito cerchiamo di sensibilizzare su questi problemi, sollecitando rapide soluzioni che non arrivano. Delle agenzie non occorre fidarsi molto perche' ce ne sono tante senza scrupoli che non fanno controlli di alcun genere.
Domanda:
VS. ARTICOLO SU ISTITUZIONE ALBO AMMINISTRATORI
IMMOBILIARI.
Leggendo il Vs. articolo predetto, mi fa strano
che un sito come il Vs. che dovrebbe fare gli interessi dei proprietari di casa
esprima che l'albo degli amministratori di condominio non è una cosa necessaria
ma addirittura " futile". Come sicuramente Voi sapete " e vi guardate bene da
informare i Vs. utenti " ad oggi esistono le associazioni private per gli amministratori
di condominio, associazioni non riconosciute dallo stato italiano e che di conseguenza
non rispondono del conmportamento deontologico/professionale dei loro iscritti.
Nell'eventualità di istituzione di un'albo professionale, ci sarebbe la possibilità
che eventuali comportamenti non corretti vengano sanzionati con evidente vantaggio
della committenza che forse spenderebbe di più ma sarebbe garantita maggiormente.
In secondo luogo, penso che Voi sappiate che la professione di amministratore
immobiliare comporta sempre maggiori incombenze normative, penali etc....., incombenze
alle quali solo un'albo può far fronte aggiornando i propri iscritti e vigilando
sul loro operato. Ritengo pertanto che quanto detto possa facilmente dimostrare
che il Vs. articolo guarda unicamente il lato economico della questione e tralascia
completamente il fine primario del Vs. sito che è quello di rendere informati
gli utenti sulla realtà immobiliare e del condominio allo scopo di tutelarli e
indirizzarli al meglio nelle loro decisioni. Probabilmente sarebbe il caso di
non dimenticare questo fine primario nei prossimi articoli.
Lei ha ragione, ma non ci fraintenda. Abbiamo
deciso di costruire il sito "la casa" (ora "proprietari di casa") per
sensibilizzare sui problemi che i proprietari devono affrontare in materia di
tasse, spese, locazioni, sfratti, condominio, normative, ecc. Siamo d'accordo
con lei quando afferma che il nostro articolo (SU ISTITUZIONE ALBO AMMINISTRATORI
IMMOBILIARI) guarda unicamente il lato economico della questione. Conosciamo le
nobili intenzioni che motivano l'albo degli amministratori di condominio, il cui
fine dovrebbe essere quello di tutelare maggiormente sia gli utenti proprietari,
che gli stessi amministratori professionisti.
Però vorremmo fare alcune osservazioni.
Se occorre istituire un albo apposta per difendere gli utenti da comportamenti
non corretti, allora dovremmo riempire il mondo di albi, uno per ogni categoria
e genere di attività. La cosa ci sembra eccessiva. A nostro avviso, sono
ben altri gli strumenti da mettere a punto per difendere gli utenti da comportamenti
scorretti. Non sarebbe meglio fare un albo dove inserire proprio quelle figure
che si sono comportate in modo scorretto e renderlo pubblico? Sarebbe piu' efficace.
Qualcuno però potrebbe ricorrere al garante della privacy e allora vede
che bella ipocrisia?
Se effettivamente ci fosse una vera volontà politica di tutela del proprietario
di casa, si sarebbe cercato, già da diverso tempo, di fare qualcosa di
concreto in sua difesa anche per quanto riguarda gli inquilini morosi e gli sfratti
per finita locazione, approntando procedure per il rilascio degli immobili più
veloci e nello stesso tempo abbattendone i costi, dando la possibilità di scalare
dal reddito le spese legali dello sfratto. Ma tutto questo non avviene.
Perché?
La nostra impressione invece, è quella che si cerchi sempre la sola tutela
della categoria professionale, in questo caso dell'amministratore, trascurando
completamente le ragioni del proprietario e quelle del suo portafoglio.
Vogliamo l'albo degli amministratori? Benissimo, ma prima risolviamo il problema
degli sfratti per morosità e per finita locazione, facciamo una vera politica
di sostegno della casa, riducendo le spese, dando la possibilità a inquilini e
proprietari di scalare dal reddito le effettive spese sostenute e non un forfait
del 15% come avviene oggi; vediamo di ridurre le aliquote delle tasse (ICI e IRPEF)
per permettere ai proprietari di disporre delle risorse sufficienti per pagare
anche il maggiore costo "professionale" dell'amministratore; cerchiamo di semplificare
e ridurre le pratiche burocratiche che costano e portano via tempo. Oggi sul condominio
gravano moltissime spese. Troppe! Ci sono molte persone che fanno fatica a pagarle.
Anche il libretto fabbricato che si vuole istituire ha un fine nobile, ma noi
ne siamo contrari per le stesse ragioni: quelle del portafoglio.
Domanda:
Salve leggendo le info sul vostro sito mi sono reso conto che non contemplate
il mio caso...... Sono stato fortunato nel rientrare in possesso della mia casa
per cessata locazione. Ad oggi i mobili sono ancora in casa mia ma l'ufficiale
giudiziario non ha stilato alcun elenco.......Ci si è accordati che l'ex inquilino
mi avrebbe contattato per riprendersi i mobili entro 15 giorni. Io ci sono andato
già una volta ...quante volte devo andare ancora prima di inviare tutto al deposito
giudiziario?
Domanda:
Sono proprietario di un'immobile locato da quasi un anno con regolare
contratto. Il mio inquilino ha pagato regolarmente le rate alla scadenza stabilita,
ma mi sono accorto tramite raccomandata del mio amministratore che non sono state
pagate le scadenze delle condominiali ordinarie...(che poi non capisco perché
se nel contratto d'affitto e per legge spettano al locatario, se non vengono pagate
si rifanno sul proprietario...). Chiamato telefonicamente, a febbraio, si è scusato
(premetto che è un uomo d'affari spesso in viaggi all'estero) e mi assicurò che
avrebbe saldato il debito e che mi avrebbe consegnato il deposito cauzionale su
libretto bancario al portatore di cui non sono entrato ancora in possesso dopo
10 mesi. Nel frattempo ho ricevuto un altro avviso dall'amministratore e da ben
due mesi non riesco a rintracciare il mio inquilino, il portinaio dello stabile
non lo vede da tre, ora io avrei anche gente interessata a visitare i locali per
un eventuale acquisto e vorrei anche comunicarle la mia intenzione di venderlo
ma non posso neanche far valere il suo diritto di prelazione e intanto un cliente
l'ho perso....cosa faccio sfondo la porta? E se fosse scappato all'estero con
l'amante o oltrepassato quanto tempo devo aspettare per varcare la soglia di casa
mia? Grazie per l'attenzione ma un caso così non lo avevo preventivato.
Il proprietario è tenuto a pagare le spese condominiali al posto dell'inquilino se quest'ultimo non le paga. In genere, in mancanza di specifici accordi, l'amministratore del condominio non dovrebbe incassare quote di spese condominiali dall'inquilino, ma soltanto dal proprietario che dovrà poi farsele rimborsare dal suo inquilino insieme alla pigione. In questo modo il proprietario ha il polso della situazione e può vedere subito se il suo inquilino paga o no e quindi prendere i dovuti provvedimenti, in caso di morosità, senza lasciar passare troppo tempo. Purtroppo i tempi di sfratto legale sono lunghi e costosi. La legge italiana è quella che è.
Lettera del 21 giugno 2001:
Ho 25 anni e un lavoro che mi permette di guadagnare
solo 900.000 mila lire al mese, avevo pensato che acquistare una casa ed affittarla
fosse l'unico modo per cominciare a pensare al futuro e fare un investimento!!
Dopo aver letto il vostro sito però comincio ad avere dei seri dubbi!!! Ma non
c'è un modo per tutelarsi in anticipo, con contratti ben stipulati, da inquilini
morosi?
Lettera del 22 luglio 2001:
Sono un amministratore di condominio e ho trovato nel vostro sito una
critica giusta ed obbiettiva sul tentativo di formare un albo di soggetti i quali
sarebbero i soli abilitati alla gestione delle nostre case. Sono contrario alla
formazione di lobby professionali a prezzi vincolati da tabelle ecc.
Trovo però ingiusto l'attacco al fascicolo del fabbricato. Forse va rivisto
in più parti, forse deve contenere anche tutte le altre scartoffie che
servono a certificare la correttezza delle manutenzioni, sicuramente va detratto
dalle tasse per intero il costo sia della sua redazione che del suo futuro aggiornamento,
ma certamente, dalla mia esperienza, lo reputo uno strumento fondamentale che
può mettere ordine sopratutto nei caseggiati di vecchia data dove tra soppalchi,
doppi pavimenti, abbattimenti di muri ed altro ancora si è stravolta la
geometria delle strutture e forse compromessa la sicurezza... Cordiali saluti.
Lettera del 26 luglio 2001
Tra le cose da eliminare metterei pure la denuncia Ici. Io ho sempre
pagato l'ici e quest'anno riceverò la multa perchè non ho fatta
la denuncia quando ho acquistato la casa, ma l'ho fatta quando l'ho venduta. Non
capisco poi perchè bisogna fare una denuncia, quando loro stessi mi mandavano
i bollettini per pagare l'ici e poi quando ho venduto la casa ho dovuto comunicare
la cessione di fabbricato. Nessuno mi ha mai detto che c'era da fare la denuncia
Ici: nè il notaio, nè l'impiegato del comune che mi ha compilato
la prima volta i bollettini ICI. Si parla sempre di scadenza dei pagamenti Ici,
ma di denuncia non ho mai sentito nulla. Un altro grosso problema che mi è
capitato e che credo molti ignorino è che quando si compra casa il notaio
impiega la bellezza di minimo 15 giorni per trascrivere il rogito. Dal giorno
del rogito al giorno della trascrizione il notaio non controlla se nel frattempo
vi sono state iscritte ipoteche, se avete pagato in contanti. Così chi
pensa che è meglio indebitarsi con amici e parenti piuttosto che con le
banche si può ritrovare l'immobile ipotecato senza neanche saperlo!
Lettera del 31 luglio 2001
Non so quanto la mia esperienza possa essere ben accetta in un sito
che tutela i proprietari di immobili. Risulterò molto impopolare ma, visto
che questa bacheca consente di esprimere storie di ordinaria ingiustizia, colgo
l'occasione per farlo.
Per scelta, non sono proprietaria di alcun immobile ma ho avuto diverse esperienze
di locazione, essendo stata studentessa universitaria fuori sede per diversi anni
a Roma. La mia esperienza e quella di tanti ragazzi nella mia stessa condizione
non mi hanno portato a considerare i padroni di casa come dei poveri tartassati.
Degni di questa connotazione sono ben altri soggetti che versano in situazioni
più spiacevoli.
L'ingiustizia che mi preme mettere in luce riguarda i costi che una famiglia che
non ha la possibilità di acquistare una casa deve sostenere per avere diritto
a un tetto. A Roma l'affitto di una casa di due stanze parte da un minimo di 1.100.000,
nella migliore delle ipotesi, escluse le spese condominiali.
Molto spesso lo stipendio di una famiglia non supera 1.500.000 di lire. Fate un
po' di conti.
Non parlo di cifre approssimativamente arrotondate per eccesso. Forse mi sono
tenuta anche un po' bassa (sopratutto riguardo al costo degli affitti).
La mia domanda è dunque se sia giusto questo stato di cose.
Per quanto mi riguarda trovo molto vergognoso che uno Stato permetta ad un proprietario
di affittare una casa a costi insostenibili. Vorrei sapere da coloro che non ravvisano
in questo una qualche ingiustizia, sulla base di quali principi credono che ciò
sia possibile e giusto. Grazie.
Certamente, lei ha ragione.
I prezzi degli affitti seguono l'andamento del mercato. Ed è giusto sia
così. Se ci sono tante richieste i prezzi salgono. Roma è una grande
città e non c'è da stupirsi che i prezzi siano elevati. Occorre
anche confrontare i prezzi per l'acquisto di un alloggio in Roma. I proprietari
che acquistano per investimento devono poter avere una remunerazione dal capitale
investito, altrimenti, forzando un canone legale come avvenuto fino a pochi anni
fa con l'equo canone, si stravolgono le leggi del mercato, ci si rimette e i risultati
sono ben evidenti: scarsi investimenti nel settore immobiliare. Se invece ho un
guadagno dalla locazione dell'immobile, posso pagare le tasse, migliorare l'immobile
con nuovi impianti e ristrutturazione in modo da renderlo più vivibile,
sicuro e in linea con l'evoluzione del settore.
E' chiaro che per uno studente, con quei prezzi risulta difficile, se non impossibile,
prendere un alloggio in locazione a Roma, se non ci si organizza
con altre persone in modo da dividere la spesa. Anche una famiglia con redditi
modesti non può certo viverci. Non c'è niente di scandaloso. Lo
scandaloso, a nostro avviso, è lo Stato che non sa essere all'altezza del
proprio compito, che non sa gestire con oculatezza le risorse che ha a disposizione.
Ma lo Stato siamo noi. Lei cosa proporrebbe per migliorare le cose nel settore
abitativo?
Lettera del 11 agosto 2001:
Sono proprietario di 1900 mq agricoli senza vincoli, alla periferia
di Verona in zona totalmente servita da allacciamenti. Su questo piccolo appezzamento
ho sanato con l.28-2-85 n.47 una tettoia di mq. 80 (con allacciamento di acqua,
luce, gas, telefono) chiusa su tre lati e il comune ha pensato bene si farmi pagare
secondo cubatura, affermando che essendo il manufatto chiuso su tre lati vale
come cubatura. Ora mi trovo nella necessità di chiuderlo SOLO con finestrature
di vetro e scuri, ma questo non è possibile perchè crea un aumento
di cubatura. Meditate!!! Quando c'è da mungerci vale un peso, quando ci
necessita qualcosa, un'altro.
La Regione Veneto per recuperare le mansarde e risparmiare sul cemento di nuove
case ha pensato bene di emanare una legge dove rispettando la luminosità
di 1/16 e un'altezza media di m. 1,80 concede il recupero con abitabilità,
la mia tettoia che ha un'altezza media di m.2,30, una parete completamente vetrata,
quindi con luminosità e ricambio d'aria eccellenti, non sarà mai
abitabile. Anche qui chi ha stabilito il DOGMA di fede che m.2,70 sono, conditio
sine qua non, per avere l'abitabilità? Una volta le case erano ben più
alte, se ricordo bene. I giapponesi hanno un'altezza di m.2,00 e a tutt'oggi non
sembrano morire come le mosche. Perché mai io, che sono in carrozzina devo
tribolare tutti i santi giorni con le barriere architettoniche e non posso vivere
nella mia casettina di mq 80 tutta al piano terra? Solo perchè il terreno
è agricolo, ma nessuno lo può coltivare, perchè come molti
altri proprietari di piccoli fazzoletti alle periferie della città, manca
la superficie agricola coltivabile minima.Così ci si trova di nuovo con
una polverizzazione di piccoli proprietari con appezzamenti praticamente urbanizzati
che non possono far niente, perchè NON SONO IN CONSIGLIO COMUNALE per decidere
il P.R.G. che altri con altri interessi dovranno approvare (quello di Verona è
fermo da 20 anni) perchè i Soloni della politica devono discutere delle
grandi opere pubbliche e noi piccoli stiamo qui ad aspettare invecchiando. Scusate
la lunghezza.
Cordialmente
Lettera del 21 agosto 2001:
In aggiunta a quanto da Voi brillantemente elencato e descritto, consiglio di
verificare a priori (prima di dare le chiavi di casa), l'identità e lo
stato penale del futuro inquilino. Mi spiego meglio.
I miei genitori, gente d'altri tempi, in buona fede, hanno concesso in locazione
l'appartamento dei miei nonni ad una persona che abbiamo appreso solo dopo essere
agli arresti domiciliari.
Come da "tradizione", non ha pagato i fitti.
I miei genitori si sono rivolti ad un legale e (soldi a parte) hanno ottenuto
lo sfratto, diventato esecutivo e che l'inquilino non ha mai ricevuto.
Perchè? Semplice è stato nuovamente arrestato.
Il 30/7/2001 era l'utimo giorno entro il quale avrebbe dovuto lasciare l'immobile.
L'avvocato ha "chiramente" chiesto il suo onorario.
Ora mi chiedo cosa succederà quando l'inquilino uscirà dal carcere?
L'avv. ci consiglia di intraprendere la procedura (da Voi già descritta)
del fabbro......; ma a questo punto mi fido poco, se poi il giudice non dispone
lo sloggio in quanto l'inquilino essendo agli arresti domiciliari non può
andare in giro a cercare un altra casa o se tale scusa è anticipata dal
lestofante.
Che faccio, ripago il mio avv., ulteriori spese e oltre al danno anche la beffa,
riporto i mobili al loro posto?
In attesa di ulteriori sviluppi da comunicarVi e al fine di aiutare qualcun'altro,
distinti saluti.
Lettera del 22 novembre 2001
Un consorzio di tutti i proprietari di casa "fregati"
dallo stato italiano, che va apertamente contro la costituzione, in quanto discrimina
proprietari ed inquilini a favore degli ultimi.
Questo consorzio potrebbe pagare un legale solidalmente e fare una protesta ufficiale
al tribunale di Strasburgo per lesione dei diritti umani. Lesione al diritto di
proprieta', al diritto di poter esigere intempo reale lo sfratto di un inquilino
moroso e mille altre lesioni.
L'Italia e' l'unico paese in Europa in cui di fatto i proprietari di casa non
hanno alcun diritto, iniziando dall'assurdita' di un contratto obbligatorio di
8, 12 anni!!!!
Io sarei disposta a fare una pagina web e ospitarla su un server. Oppure a ricevere
e-mail da altri proprietari e coordinare l'azione legale. E' ora di finirla. E'
inammissibile che nel 2001, alla vigilia dell'entrata in Europa in Italia sussistano
ancora leggi barbariche.