Lettere ricevute a tutto il 2001

Domanda.
Buongiorno, ho letto le pagine del sito e intendo dire la mia opinione a proposito della locazione.

La legge è rigorosa e severa con la proprietà, molto più blanda e permissiva con l'inquilino.
La legge che tutela l'inquilino non considera le esigenze del proprietario, è spregiudicata nei suoi confronti se non punitiva.

Ad avviare una pratica di sfratto per morosità oggi un proprietario deve pensarci due volte se non tre. Per riavere il suo bene deve aspettare mediamente 12 mesi e pagare fior di quattrini di spese legali che guarda caso non sono per niente regolamentate.
In questo modo l'inquilino non pagando si trasforma in truffatore e ladro. Il sindacato inquilini considera a "Rischio" il locatore.

La perdita che ne può derivare deve essere tenuta in debito conto. Nessuna legge costringe il padrone di casa ad affittare, c'è soltanto una questione morale o per meglio dire l'asocialità in una società che dovrebbe essere più giusta e più civile, secondo una morale di parte, ed allora perchè viene penalizzata da una ICI che colpisce case sfitte? E' la brutalità della legge italiana.

Il proprietario è preso letteralmente tra due fuochi. Se vuole tutelarsi deve trovare un locatario per bene, rischiando di lasciare la casa sfitta se non lo trova e quindi di pagare anche una ICI maggiorata. Oltre a non riscuotere l'affitto per tua tutela perché il primo arrivato non offre garanzie sufficienti ai fini del pagamento della pigione, il proprietario deve pagare la sanzione dell' ICI maggiorata.

A me non sembra che le nostre organizzazioni di categoria abbiano una voce incisiva. Non fanno paura a nessuno, sono amorfe e poco battagliere, si limitano ad essere una specie di scuola, ad elargire consigli legali dietro il pagamento della tessera.

Negli anni '50 per le nuove costruzioni, gli affitti erano liberalizzati, per incentivare le nuove costruzioni. Negli anni '60 per un alloggio nuovo in Torino, di due o tre camere prendevi circa 15.000/mese. I diversi governi succedutisi per ottenere consenso popolare non fecero altro che bloccare le pigioni, concedendo aumenti inadeguati e sempre più ridicoli, quando invece si sarebbero dovuti raddoppiare se non triplicare.
Si noti e si badi che per le nuove costruzioni gli affitti erano a libero mercato per cui il blocco degli affitti si protraè fino agli anni '78 con la crisi petrolifera e l'inflazione galoppante.

La pace sociale consisteva nella lotta all'inflazione, lotta ai privilegi. Parlando di brutalità, di coercizione, di sequestro e confisca. Basti pensare che se in uno stabile, un alloggio si faceva libero, doveva essere affittato allo stesso prezzo pagato dall'inquilino precedente, non era concesso un incremento del canone. Si vede che a Roma non sanno che a mantenere in piedi una casa costa quattrini? Era proprio la politica dello sfascio della casa.

Tutto questo alla faccia della democrazia e della giustizia sociale.

Come costruttore e venditore di case ho avuto modo di sentire il polso del mercato immobiliare nel dopoguerra dopo la bruciante scottatura dei risparmi valutari, quel povero tapino di risparmiatore credendo di collocare al meglio i propri risparmi investendoli nel mattone

Nell'immediato dopoguerra c'era emergenza di abitazioni e gli affitti vennero bloccati e non fu più possibile fare aumenti se non con il contagocce, il tutto giustificato dal disastro totale della guerra. Basti dire che per una locazione media nella perifieria di Torino si prendeva L. 100/mese che era l'equivalente di un chilo di pane. Una vera pacchia per l'inquilino.
L'abilità ingannevole dei nostri governanti era tale che i blocchi degli affitti sarebbero dovuti quanto prima finire. Invece un blocco succedeva ad un altro e la promessa che sarebbe dovuto finire entro una certa data dopo la quale il regime vincolistico sarebbe cessato andò dimenticata, finché arrivò la legge dell'equo canone un'altra disgrazia per i proprietari e per la casa.

Il padrone può attendere, libero imprenditore, esattore per conto dello Stato, deve lavorare gratis.

Cordiali saluti e scusi per lo sfogo.

Le do ragione, il sito nasce anche con lo scopo di mettere in risalto le ingiustizie subite dai padroni di casa passate e presenti. Si mobiliti e si dia da fare, per esempio scrivendo lettere e fax ai legislatori cercando di sensibilizzarli sull'argomento. Saluti.

Domanda:
Tramite il Ng condominio.it, ho visitato il suo sito. Reputo l'idea brillante. Finalmente una iniziativa a tutela del proprietario. Personalmente come proprietario sono vittima, invece che essere premiato dal sistema. Numerosi e continui sono i problemi per me. I più gravi riguardano:
1. Ici e Irpef che mi stremano, per il loro costo elevato.
2. Causa di sfratto per finita locazione, dove sono alla mercè di un'inquilino.
3. Spese condominiali imponenti, che mi divorano in modo incessante.
Basta al massacro. Aderisco gratuitamente alla sua iniziativa per difendere i nostri interessi. Purtroppo c'è bisogno ! incredibile :-((

La ringrazio per aver aderito all'iniziativa in difesa della casa. La invito come aderente e proprietario a farsi promotore in prima persona di iniziative che possano sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica e i nostri amministratori sulla pesante tassazione che grava sugli immobili e sulle leggi sperequative che danneggiano il proprietario invece di tutelarlo. Per esempio contatti altri proprietari a Lei vicini o conoscenti e gli faccia presente la cosa, scriva ai giornali, se puo' invii dei fax ai ministeri a Roma. Cerchiamo, insomma, un po' tutti insieme di difenderci e "Rompere le scatole" ai nostri governanti.

Domanda:
Scusami se mi permetto di dirtelo, ma il quadro da te tracciato è fin troppo "roseo"! Infatti, i miei nonni che vivono con la modesta pensione degli agricoltori, hanno avviato le procedure di uno sfratto per morosità di un locale commerciale nel lontano 1995, senza ancora ottenere nulla, e sebbene nel frattempo si siano dovuti far carico di spese legali, tasse sull'immobile e costi di manutenzione, ben maggiori di quelli da te supposti: calcola che dovrebbero percepire circa 30 milioni di soli arretrati!

Il punto però è anche un altro, (e spero con ciò che nessuno si offenda!): che bisognerebbe scegliere con la massima oculatezza anche i propri patrocinanti, perchè non è raro, come in questo caso, che approfittando "dell'incompetenza" dei clienti, sfruttino opportunamente le situazioni a proprio vantaggio.... e la cosa è tanto più grave quanto più sono "popolari"! I miei poveri nonni hanno dato fondo ai loro pochi risparmi per assicurarsi un vero "principe del foro", il quale è sempre talmente occupato da non degnarsi mai di dar loro spiegazioni, ma altrettanto pronto a delegare le solerti segratrie alla riscossione degli onorari!

Peccato che alla luce dei fatti, non trovino giustificazione le spese sostenute: è proprio vero che la "legge non ammette ignoranza!" Ripeto: non voglio generalizzare, ma molti "stimati" professionisti dovrebbero farsi un bell'esame di coscienza: lo so, è un lavoro come un altro...ma invece di ragionare sempre e soltanto in termini pecuniari, dovrebbero almeno avere la delicatezza di ricordare, di tanto in tanto, che dietro ogni causa c'è un caso umano! Infatti, i tempi della giustizia sono lunghi, ma spesso vengono "opportunamente dilatati", per giustificare i conti: ci hai mai pensato?

Ha fatto bene a dirlo. Casi "peggiori" di quelli da noi esposti ce ne sono moltissimi. La legge ci lega le mani e ci considera dei privilegiati, benestanti, parte forte della società, proprietari immobiliari, senza considerare i sacrifici e le spese che si sono dovute sostenere per diventare proprietari e per continuare ad esserlo. Siamo considerati i "polli da spennare" a tutti i livelli, non siamo rispettatti nè dal fisco nè dalla Legge.
Pensi che conosco molte persone con una causa di sfratto per finita locazione iniziata nel '90 (contratto equocanone) e che si trascina da più di 10 anni. Finora i nostri governanti non sono stati capaci di far altro che bloccare e rinviare gli sfratti scaricando tutto il peso dell'assistenzialismo sul proprietario e non si intravede per il futuro alcuna via di uscita. Al tutto si devono aggiungere le spese legali niente affatto"calmierate" o eque per questi casi, ma belle salate sia per i bolli di legge, sia per le parcelle degli avvocati. Poi dobbiamo aggiungere il peso dell'ICI ahe paghiamo intera e senza alcun sconto per aver ospitato un inquilino che paga l'equocanone al posto dell' ICI e ci guadagna pure, perché non deve dichiarare reddito immobiliare e quindi non ha maggiorazioni IRPEF, ci guadagna anche perché non ha spese di manutenzione straordinaria da sostenere.
A questo punto il nostro consiglio é quello di vendere appena possibile e sbarazzarsi della proprietà ormai fonte soltanto di grane e fastidi.

Domanda:
Sono proprietaria di 2 immobili e gli inquilini non si preoccupano minimamente di pagare l' affitto... Sono ormai tre mesi che nessuno dei due versa il canone: la differenza è che una è una villetta arredata e al momento del contratto non è stata versata alcuna caparra, l' altro è un alloggio, dove l' inquilino non paga nemmeno le spese condominiali( ha versato 3 mesi di caparra). Che redditi dichiaro se tanto non pagano? I tempi per lo sfratto sono lunghi ,non esiste qualche legge per facilitare le cose? Ormai sono rassegnata a perdere i soldi, ma almeno che se ne vadano al più presto. Distinti saluti

Se le leggi non cambiano non si può fare alcunché, più che dare lo sfratto per morosità e aspettare che la pratica burocratica faccia il suo lungo e costosissimo corso, non vediamo alternative. La legge tutela l'inquilino anche quello moroso che sa benissimo che può stare in casa d'altri indisturbato a gratis almeno per un anno intero. Occorre mobilitarsi di persona, contattare amici, parenti, istituzioni, politici, fare sentire la propria voce per poter arrivare a formulare leggi che disincentivino la pratica della morosità. La invitiamo comunque a registrare sempre i contratti di affitto e a denunciare sempre il reddito della pigione fino alla sentenza di sfratto del giudice; lo Stato non ci tutela affatto, ma ci lascia in balia dei nostri inquilini morosi, però pretende dai proprietari il pagamento puntuale delle tasse. Si tratta di una grossa ingiustizia a cui occorre porre rimedio al più presto.

Domanda:
Buongiorno, avrei un piccolo quesito da proporvi: - sono proprietario al 50% di una villetta bifamigliare costruita e presa in eredita' da mio padre. Al primo piano abita la mia famiglia mentre al pian terreno abitano terzi. Poiche la casa ha circa 25 anni, necessita di una ristrutturazione generale. Poiche fino ad oggi non e' mai stato sfruttato il sottotetto, realizzato in cemento armato, ho pensato bene di recuperare la parte centrale della soffitta collegandolo con una scala al mio appartamento. Tale sottotetto non puo' essere destinato ad uso abitativo in quanto l'altezza massima e' di 2,4 mt e' l'altezza minima e' 30 cm. Si tratta solo di sfruttare la zona centrale come magazzino, lavanderia ecc....... Fin qua' tutto chiaro, almeno immagino, adesso vi antticipo l'inconveniente: Non appena ho parlato con i signori del piano sotto di recuparare tale spazio si sono dimostarti interessati anche loro a tale ripristino. Premetto questo: - in 25 anni mai nessuno ( al di fuori della mia famiglia ) si e' permesso di chiedere informazioni sul sottotetto e nessuno l'ha mai visto. Da 25 anni a qusta parte veniva utilzzato dalla nostra famiglia come deposito. - il vano di accesso alla soffitta risulta essere nella nostra abitazione tramite scala. Vi chiedo gentilmente in questo caso da che legge sono tutelato affinche' riesca a recuperare tale spazio in attesa di una Vostra risposta invio cordiali saluti.

La ringraziamo per averci scritto. Di solito i sottotetti sono di pertinenza dell'appartamento dell'ultimo piano, come stabilito da molte sentenze della Suprema Corte, salvo che esista un titolo (come per esempio un atto di acquisto/vendita o regolamento di condominio contrattuale) che disponga diversamente. Non siamo legali e per una risposta più precisa dovrebbe consultare un tecnico professionista. Cerchi di capire perché i suoi vicini del piano di sotto avanzano diritti sul sottotetto da Lei sempre utilizzato e se hanno titoli per farlo. E' sempre meglio cercare di trovare un accordo amichevole che andare verso lo scontro diretto. Come promotori del sito La casa, ci sentiamo in dovere di coinvolgerLa nella nostra battaglia unitaria in difesa di tutti i proprietari vessati dalle leggi italiane e tartassati dal fisco, invitandoLa a coinvolgere anche i suoi vicini di casa e conoscenti in questa campagna di sensibilizzazione, facendosi promotori in prima persona di iniziative come per esempio scrivere ai vari giornali, media, radio, TV e Istituzioni dello Stato lettere, fax, e-mail, segnalando il problema.

Domanda:
Spett.le redazione, Vi scivo questa per segnalarvi il mio sconforto relativamente alla seguente situazione: Sono conproprietario con mia moglie dell'appartamento nel quale risiediamo, che è stato acquistato circa 10 anni fa come società semplice, di cui siamo gli unici soci, ora non capisco perchè non possiamo avere la detrazione come prima casa ai fini irpef e ici, solamente perchè questa comproprietà è regolata sotto forma di società semplice e non come cointestatari. Grato se vorreste fornirmi chiarimenti in merito, Porgo Distinti Saluti.

La ringraziamo per aver aderito all'iniziativa di difesa e valorizzazione della casa. La sua casa risulta intestata ad una società e non a una persona fisica. La normativa fiscale cambia a seconda che si tratti di una persone fisica o di una persona giuridica. Il quesito che Lei ci pone esorbita dall' ambito delle nostre competenze. Le consigliamo di rivolgersi a dei commercialisti per avere informazioni più precise. Purtroppo la legislazione fiscale italiana in ambito immobiliare (e non solo in quello) è un rebus a volte difficile da districare perfino per gli "esperti". Tra gli obiettivi che ci prefiggiamo, come proprietari di casa, c'è anche quello di sensibilizzare il Governo e le Istituzioni verso una maggiore semplicità e chiarezza fiscale cercando di eliminare palesi ingiustizie. Ci appoggi in questo compito. La invitiamo quindi a farsi promotore in prima persona, presso le varie Istituzioni sia pubbliche che private di queste iniziative, scriva ai giornali, agli uomini politici che ritiene possano venirgli incontro e faccia sentire la sua voce. Saluti.

Domanda:
Mi rivolgo a Voi perchè decisamente disorientata.... Ho acquistato con molta fatica 50 mq di appartamento come mia prima casa a Cremona....che bello!!! Peccato che per lavoro ho dovuto abbandonare la mia "Stanza" a Cremona, affittandola a 6.000.000 all'anno con regolare contratto al mio tranquillissimo inquilino. Ora sono presso un amico a Milano...domanda: - ai fini dei redditi posso ancora avere diritto alla detrazione di prima casa visto che comunque la residenza l'ho mantenuta a Cremona? che differenza passa ai fini fiscali tra primacasa e principale abitazione? - Su questa casa pago un mutuo con rata mensile....gli interessi possono ancora essere portati in detrazione? - per il calcolo dell'ici posso ancora detrarre le 200.000 previste per la prima casa? (aiuto!! mi serve risposta urgente....se le ultime due domande hanno per risposta un SI, allora il CAAF mi ha sbagliato la dichiarazione dei redditi!!) grazie!!

Noi siamo disorientati ancora piu' di lei !
Scherzi a parte, le sue domande dimostrano quanto ingarbugliata sia la normativa fiscale sulla casa e non solo su quella. Prima o seconda casa, abitazione principale o secondaria, non si capisce piu' niente. Le probabilita' di commettere errori nelle dichiarazioni dei redditi sono sempre piu' alte, chi ci rimette alla fine siamo poi sempre noi proprietari di casa. Le domande che lei ci pone esorbitano dall'ambito delle nostre competenze, in quanto non siamo commercialisti, ma proprietari come lei e dalle pagine del sito informiamo che non diamo consulenza su problemi tecnico legali; in genere se si possiede una casa, ma non la si abita perche' la si e' data in locazione, si perdono molte agevolazioni fiscali anche se e' l'unica che si possiede. Se poi lei figura ancora residente li', le cose si ingarbugliano ancora di piu' Per una risposta piu' precisa provi a consultare il sito del Ministero delle Finanze all'indirizzo www.finanze.it . Da parte nostra invece, la invitiamo ad aderire all'iniziativa di valorizzazione della casa anche al fine di sensibilizzare per una normativa fiscale piu' chiara ed equa in ambito immobiliare. Saluti.

Domanda:
Sono proprietaria di una villetta, che i precedenti inquilini hanno praticamente distrutto l' interno senza pagare il canone d' affitto, ma sia lodato il cielo che se ne sono andati ( ma ho dovuto pagare anche l' avvocato). Ora avevo trovato una famiglia che mi sembrava a posto e ora la sorpresa: ho abbuonato 2 mesi, perchè facessero mettere a posto la casa e le spese superiori al corrispondente dei 2 mesi le avrei sostenute io, a settembre avrebbero iniziato a pagare ( ed è da quella data che io avrei fatto partire il contratto già firmato). I signori ora negano tutto e pretendono di non sostenere alcuna spesa, dicono che devo far mettere tutto a posto e loro inizieranno a pagare da settembre. Ma sono un ente di beneficienza? Comunque ho detto che potevano restituire le chiavi e io avrei restituito la caparra, ma non va ancora bene, hanno consegnato le chiavi ad un avvocato e ora mi tocca andarci anche io con perdita di soldi e denaro, Cosa devo fare? Come comportarmi? Aspetto una vostra risposta, ringraziandovi anticipatamente.

Con i contratti di affitto e con gli inquilini bisogna usare molta prudenza. La legge tutela l'inquilino, non il proprietario. Inoltre il proprietario che affitta deve dare l'alloggio in ordine e con gli impianti a norma di legge. Noi consigliamo, se si hanno dei dubbi quando si stipula un contratto, di avvalersi della consulenza di qualche associazione di categoria che possa dare chiarimenti e suggerimenti al riguardo. Inoltre se si prendono accordi speciali con l'inquilino come nel suo caso, è sempre bene mettere nero su bianco e sottoscrivere quello che si stabilisce, cercando di evitare gli accordi verbali. Saluti.

Domanda:
Ciao, innanzitutto i complimenti per la Vostra iniziativa veramente lodevole. Come proprietari di immobili 10 appartamenti concessi in affitto ad inquilini che per adesso grazie a Dio non ci danno affatto problemi anzi siamo in ottimi rapporti amichevoli, siamo invece BOMBARDATI da una parte dai Ladri e dell'altra dalle finanze e dai Vigili Urbani. Vi chiedo gentilmente un consiglio per quanto ci e' successo proprio in questi giorni in relazione alla comunicazione da fare al Comune"ANTIMAFIA L. 191 del 18 MAGGIO 1978" . Ci e' arrivata una multa di 400.000 lire per appartamento per n. 7 appartamenti: . Gia concessi in affitto da diversi anni . 4 degli affittuari nel frattempo hanno ottenuto la residenza nel Comune di Pocenia . alcuni affittuari se ne sono adirittura anche andati . tutte le tasse comunali ICI-IMMOND. ECC ECC sono regolarmente pagate . per le vie brevi-verbali i Carabinieri più vicini sono continuamente stati messi al corrente . Che cosa fare, il Comune ci ha gia' detto che sono argomentazioni insufficienti. Ci conviene fare ricorso in prefettura e/o presso altra Autorità competente e come farlo .? Se mi potete dare gentilmente qualche dritta vorrei con tutte le mie forze oppormi a questo regime assolutista e oramai insopportabile . Ne ho veramente le palle piene adesso basta . Grazie e scusate per lo sfogo di ira ma non ce la faccio proprio più . Grazie di nuovo - buon lavoro e ciao.

Se abbiamo ben capito, lei ha ricevuto una multa per non aver comunicato la cessione degli alloggi alle autorita' competenti. Si tratta di una pratica burocratica il cui onere spetta al proprietario e da eseguirsi entro 48 ore dalla cessione del fabbricato su appositi moduli predisposti. Lei sostiene di essersi rivolto ai carabinieri per una comunicazione verbale, ma loro avrebbero dovuto dirle con precisione cosa fare e a chi rivolgersi per la comunicazione. Non sappiamo dirle se conviene fare ricorso, le cui modalita' dovrebbero gia' essere richiamate nel verbale che ha ricevuto. Provi a chiedere una consulenza presso un sindacato di categoria quale l'UPPI, o la Confedilizia o qualunque altro presso la sua zona. Loro avendo piu' esperienza sapranno consigliarla in merito. Saluti.

Domanda:
Carissimi, forse non sono il primo che vi segnala questo, un anno fa ho dovuto cambiare casa a causa del lavoro, non avendo abbastanza risorse per vendere e acquistare una nuova casa ed essendo la nuova sede di lavoro temporanea ho deciso di affittare la mia casa di proprieta' e di andare in affitto, il risultato e' che ora devo pagare le tasse sull'affitto che percepisco ma non posso scaricare dalle medesime l'affitto che pago. In altre parole il mio reddito, di fatto, non e' aumentato di una lira rispetto ad un anno fa mentre per il fisco e' aumentato di ben 15ML l'anno. beffa nella beffa non posso scaricare nemmeno le misere 500.000 o 600.000 lire previste recentemente per chi e' in affitto visto che quando ho affittato il mio appartamento a Roma non erano ancora in vigore i nuovi stupidi contratti concordati saluti.

Domanda:
Stipulato contratto il 1 luglio 2000. Prima mensilità pagata a fine mese , seconda mensilità pagata in parte, a Settembre ed Ottobre salta il pagamento del canone dell'inquilino. Abbiamo una caparra corrispondente a due mensilità. Mi sono rivolto agli affittuari precedenti e vengo a conoscenza che è già stato sfrattato per morosità e ha lasciato per dispetto un ammontare di circa lire 50.000.000 di spese e danni . Facciamo presente e sottolineamo che le pratiche di ricerca referenze sull'inquilino e sua situazione economica sono state seguite da una agenzia immobiliare che alla stipula del contratto ha preteso oltretutto una mensilità da parte ns. più il relativo compenso dall'inquilino e che al momento ritiene il problema risolvibile soltanto tra il locatore ed il locatario ( cioè si defila da ogni responsabilità ). Sapppiamo che le tempistiche di rilascio dell'appartamento saranno minimo di sei mesi. Visto la recidiva morosità dell'inquilino , visto che è già da tempo seguito per pignoramenti diversi e/o sequestri di beni ( nulla tenente - nulla facente), il contratto e le tasse sono regolarmente registrate e pagate da parte ns. è possibile sperare in una prassi più rapida di sgombero?

Grazie per il vostro intervento. Da quello che dite, siete ottimisti! Ma dove abitate per riuscire ad ottenere il rilascio dell'immobile in sei mesi vista la recidiva dell'inquilino? Per nostra esperienza e di molti altri proprietari, qui a Torino e provincia occorre minimo un anno per ottenere il rilascio dell'immobile con l'intervento dell'ufficiale giudiziario. Casi come il suo sono all'ordine del giorno. Dalle pagine del sito cerchiamo di sensibilizzare su questi problemi, sollecitando rapide soluzioni che non arrivano. Delle agenzie non occorre fidarsi molto perche' ce ne sono tante senza scrupoli che non fanno controlli di alcun genere.

Domanda:
VS. ARTICOLO SU ISTITUZIONE ALBO AMMINISTRATORI IMMOBILIARI.
Leggendo il Vs. articolo predetto, mi fa strano che un sito come il Vs. che dovrebbe fare gli interessi dei proprietari di casa esprima che l'albo degli amministratori di condominio non è una cosa necessaria ma addirittura " futile". Come sicuramente Voi sapete " e vi guardate bene da informare i Vs. utenti " ad oggi esistono le associazioni private per gli amministratori di condominio, associazioni non riconosciute dallo stato italiano e che di conseguenza non rispondono del conmportamento deontologico/professionale dei loro iscritti. Nell'eventualità di istituzione di un'albo professionale, ci sarebbe la possibilità che eventuali comportamenti non corretti vengano sanzionati con evidente vantaggio della committenza che forse spenderebbe di più ma sarebbe garantita maggiormente. In secondo luogo, penso che Voi sappiate che la professione di amministratore immobiliare comporta sempre maggiori incombenze normative, penali etc....., incombenze alle quali solo un'albo può far fronte aggiornando i propri iscritti e vigilando sul loro operato. Ritengo pertanto che quanto detto possa facilmente dimostrare che il Vs. articolo guarda unicamente il lato economico della questione e tralascia completamente il fine primario del Vs. sito che è quello di rendere informati gli utenti sulla realtà immobiliare e del condominio allo scopo di tutelarli e indirizzarli al meglio nelle loro decisioni. Probabilmente sarebbe il caso di non dimenticare questo fine primario nei prossimi articoli.

Lei ha ragione, ma non ci fraintenda. Abbiamo deciso di costruire il sito "la casa" (ora "proprietari di casa") per sensibilizzare sui problemi che i proprietari devono affrontare in materia di tasse, spese, locazioni, sfratti, condominio, normative, ecc. Siamo d'accordo con lei quando afferma che il nostro articolo (SU ISTITUZIONE ALBO AMMINISTRATORI IMMOBILIARI) guarda unicamente il lato economico della questione. Conosciamo le nobili intenzioni che motivano l'albo degli amministratori di condominio, il cui fine dovrebbe essere quello di tutelare maggiormente sia gli utenti proprietari, che gli stessi amministratori professionisti.
Però vorremmo fare alcune osservazioni.
Se occorre istituire un albo apposta per difendere gli utenti da comportamenti non corretti, allora dovremmo riempire il mondo di albi, uno per ogni categoria e genere di attività. La cosa ci sembra eccessiva. A nostro avviso, sono ben altri gli strumenti da mettere a punto per difendere gli utenti da comportamenti scorretti. Non sarebbe meglio fare un albo dove inserire proprio quelle figure che si sono comportate in modo scorretto e renderlo pubblico? Sarebbe piu' efficace. Qualcuno però potrebbe ricorrere al garante della privacy e allora vede che bella ipocrisia?
Se effettivamente ci fosse una vera volontà politica di tutela del proprietario di casa, si sarebbe cercato, già da diverso tempo, di fare qualcosa di concreto in sua difesa anche per quanto riguarda gli inquilini morosi e gli sfratti per finita locazione, approntando procedure per il rilascio degli immobili più veloci e nello stesso tempo abbattendone i costi, dando la possibilità di scalare dal reddito le spese legali dello sfratto. Ma tutto questo non avviene.
Perché?
La nostra impressione invece, è quella che si cerchi sempre la sola tutela della categoria professionale, in questo caso dell'amministratore, trascurando completamente le ragioni del proprietario e quelle del suo portafoglio.
Vogliamo l'albo degli amministratori? Benissimo, ma prima risolviamo il problema degli sfratti per morosità e per finita locazione, facciamo una vera politica di sostegno della casa, riducendo le spese, dando la possibilità a inquilini e proprietari di scalare dal reddito le effettive spese sostenute e non un forfait del 15% come avviene oggi; vediamo di ridurre le aliquote delle tasse (ICI e IRPEF) per permettere ai proprietari di disporre delle risorse sufficienti per pagare anche il maggiore costo "professionale" dell'amministratore; cerchiamo di semplificare e ridurre le pratiche burocratiche che costano e portano via tempo. Oggi sul condominio gravano moltissime spese. Troppe! Ci sono molte persone che fanno fatica a pagarle.
Anche il libretto fabbricato che si vuole istituire ha un fine nobile, ma noi ne siamo contrari per le stesse ragioni: quelle del portafoglio.

Domanda:
Salve leggendo le info sul vostro sito mi sono reso conto che non contemplate il mio caso...... Sono stato fortunato nel rientrare in possesso della mia casa per cessata locazione. Ad oggi i mobili sono ancora in casa mia ma l'ufficiale giudiziario non ha stilato alcun elenco.......Ci si è accordati che l'ex inquilino mi avrebbe contattato per riprendersi i mobili entro 15 giorni. Io ci sono andato già una volta ...quante volte devo andare ancora prima di inviare tutto al deposito giudiziario?

Domanda:
Sono proprietario di un'immobile locato da quasi un anno con regolare contratto. Il mio inquilino ha pagato regolarmente le rate alla scadenza stabilita, ma mi sono accorto tramite raccomandata del mio amministratore che non sono state pagate le scadenze delle condominiali ordinarie...(che poi non capisco perché se nel contratto d'affitto e per legge spettano al locatario, se non vengono pagate si rifanno sul proprietario...). Chiamato telefonicamente, a febbraio, si è scusato (premetto che è un uomo d'affari spesso in viaggi all'estero) e mi assicurò che avrebbe saldato il debito e che mi avrebbe consegnato il deposito cauzionale su libretto bancario al portatore di cui non sono entrato ancora in possesso dopo 10 mesi. Nel frattempo ho ricevuto un altro avviso dall'amministratore e da ben due mesi non riesco a rintracciare il mio inquilino, il portinaio dello stabile non lo vede da tre, ora io avrei anche gente interessata a visitare i locali per un eventuale acquisto e vorrei anche comunicarle la mia intenzione di venderlo ma non posso neanche far valere il suo diritto di prelazione e intanto un cliente l'ho perso....cosa faccio sfondo la porta? E se fosse scappato all'estero con l'amante o oltrepassato quanto tempo devo aspettare per varcare la soglia di casa mia? Grazie per l'attenzione ma un caso così non lo avevo preventivato.

Il proprietario è tenuto a pagare le spese condominiali al posto dell'inquilino se quest'ultimo non le paga. In genere, in mancanza di specifici accordi, l'amministratore del condominio non dovrebbe incassare quote di spese condominiali dall'inquilino, ma soltanto dal proprietario che dovrà poi farsele rimborsare dal suo inquilino insieme alla pigione. In questo modo il proprietario ha il polso della situazione e può vedere subito se il suo inquilino paga o no e quindi prendere i dovuti provvedimenti, in caso di morosità, senza lasciar passare troppo tempo. Purtroppo i tempi di sfratto legale sono lunghi e costosi. La legge italiana è quella che è.

Lettera del 21 giugno 2001:
Ho 25 anni e un lavoro che mi permette di guadagnare solo 900.000 mila lire al mese, avevo pensato che acquistare una casa ed affittarla fosse l'unico modo per cominciare a pensare al futuro e fare un investimento!! Dopo aver letto il vostro sito però comincio ad avere dei seri dubbi!!! Ma non c'è un modo per tutelarsi in anticipo, con contratti ben stipulati, da inquilini morosi?

Lettera del 22 luglio 2001:
Sono un amministratore di condominio e ho trovato nel vostro sito una critica giusta ed obbiettiva sul tentativo di formare un albo di soggetti i quali sarebbero i soli abilitati alla gestione delle nostre case. Sono contrario alla formazione di lobby professionali a prezzi vincolati da tabelle ecc.
Trovo però ingiusto l'attacco al fascicolo del fabbricato. Forse va rivisto in più parti, forse deve contenere anche tutte le altre scartoffie che servono a certificare la correttezza delle manutenzioni, sicuramente va detratto dalle tasse per intero il costo sia della sua redazione che del suo futuro aggiornamento, ma certamente, dalla mia esperienza, lo reputo uno strumento fondamentale che può mettere ordine sopratutto nei caseggiati di vecchia data dove tra soppalchi, doppi pavimenti, abbattimenti di muri ed altro ancora si è stravolta la geometria delle strutture e forse compromessa la sicurezza... Cordiali saluti.

Lettera del 26 luglio 2001
Tra le cose da eliminare metterei pure la denuncia Ici. Io ho sempre pagato l'ici e quest'anno riceverò la multa perchè non ho fatta la denuncia quando ho acquistato la casa, ma l'ho fatta quando l'ho venduta. Non capisco poi perchè bisogna fare una denuncia, quando loro stessi mi mandavano i bollettini per pagare l'ici e poi quando ho venduto la casa ho dovuto comunicare la cessione di fabbricato. Nessuno mi ha mai detto che c'era da fare la denuncia Ici: nè il notaio, nè l'impiegato del comune che mi ha compilato la prima volta i bollettini ICI. Si parla sempre di scadenza dei pagamenti Ici, ma di denuncia non ho mai sentito nulla. Un altro grosso problema che mi è capitato e che credo molti ignorino è che quando si compra casa il notaio impiega la bellezza di minimo 15 giorni per trascrivere il rogito. Dal giorno del rogito al giorno della trascrizione il notaio non controlla se nel frattempo vi sono state iscritte ipoteche, se avete pagato in contanti. Così chi pensa che è meglio indebitarsi con amici e parenti piuttosto che con le banche si può ritrovare l'immobile ipotecato senza neanche saperlo!

Lettera del 31 luglio 2001
Non so quanto la mia esperienza possa essere ben accetta in un sito che tutela i proprietari di immobili. Risulterò molto impopolare ma, visto che questa bacheca consente di esprimere storie di ordinaria ingiustizia, colgo l'occasione per farlo.
Per scelta, non sono proprietaria di alcun immobile ma ho avuto diverse esperienze di locazione, essendo stata studentessa universitaria fuori sede per diversi anni a Roma. La mia esperienza e quella di tanti ragazzi nella mia stessa condizione non mi hanno portato a considerare i padroni di casa come dei poveri tartassati. Degni di questa connotazione sono ben altri soggetti che versano in situazioni più spiacevoli.
L'ingiustizia che mi preme mettere in luce riguarda i costi che una famiglia che non ha la possibilità di acquistare una casa deve sostenere per avere diritto a un tetto. A Roma l'affitto di una casa di due stanze parte da un minimo di 1.100.000, nella migliore delle ipotesi, escluse le spese condominiali.
Molto spesso lo stipendio di una famiglia non supera 1.500.000 di lire. Fate un po' di conti.
Non parlo di cifre approssimativamente arrotondate per eccesso. Forse mi sono tenuta anche un po' bassa (sopratutto riguardo al costo degli affitti).
La mia domanda è dunque se sia giusto questo stato di cose.
Per quanto mi riguarda trovo molto vergognoso che uno Stato permetta ad un proprietario di affittare una casa a costi insostenibili. Vorrei sapere da coloro che non ravvisano in questo una qualche ingiustizia, sulla base di quali principi credono che ciò sia possibile e giusto. Grazie.

Certamente, lei ha ragione.
I prezzi degli affitti seguono l'andamento del mercato. Ed è giusto sia così. Se ci sono tante richieste i prezzi salgono. Roma è una grande città e non c'è da stupirsi che i prezzi siano elevati. Occorre anche confrontare i prezzi per l'acquisto di un alloggio in Roma. I proprietari che acquistano per investimento devono poter avere una remunerazione dal capitale investito, altrimenti, forzando un canone legale come avvenuto fino a pochi anni fa con l'equo canone, si stravolgono le leggi del mercato, ci si rimette e i risultati sono ben evidenti: scarsi investimenti nel settore immobiliare. Se invece ho un guadagno dalla locazione dell'immobile, posso pagare le tasse, migliorare l'immobile con nuovi impianti e ristrutturazione in modo da renderlo più vivibile, sicuro e in linea con l'evoluzione del settore.
E' chiaro che per uno studente, con quei prezzi risulta difficile, se non impossibile, prendere un alloggio in locazione a Roma, se non ci si organizza
con altre persone in modo da dividere la spesa. Anche una famiglia con redditi modesti non può certo viverci. Non c'è niente di scandaloso. Lo scandaloso, a nostro avviso, è lo Stato che non sa essere all'altezza del proprio compito, che non sa gestire con oculatezza le risorse che ha a disposizione. Ma lo Stato siamo noi. Lei cosa proporrebbe per migliorare le cose nel settore abitativo?

Lettera del 11 agosto 2001:
Sono proprietario di 1900 mq agricoli senza vincoli, alla periferia di Verona in zona totalmente servita da allacciamenti. Su questo piccolo appezzamento ho sanato con l.28-2-85 n.47 una tettoia di mq. 80 (con allacciamento di acqua, luce, gas, telefono) chiusa su tre lati e il comune ha pensato bene si farmi pagare secondo cubatura, affermando che essendo il manufatto chiuso su tre lati vale come cubatura. Ora mi trovo nella necessità di chiuderlo SOLO con finestrature di vetro e scuri, ma questo non è possibile perchè crea un aumento di cubatura. Meditate!!! Quando c'è da mungerci vale un peso, quando ci necessita qualcosa, un'altro.
La Regione Veneto per recuperare le mansarde e risparmiare sul cemento di nuove case ha pensato bene di emanare una legge dove rispettando la luminosità di 1/16 e un'altezza media di m. 1,80 concede il recupero con abitabilità, la mia tettoia che ha un'altezza media di m.2,30, una parete completamente vetrata, quindi con luminosità e ricambio d'aria eccellenti, non sarà mai abitabile. Anche qui chi ha stabilito il DOGMA di fede che m.2,70 sono, conditio sine qua non, per avere l'abitabilità? Una volta le case erano ben più alte, se ricordo bene. I giapponesi hanno un'altezza di m.2,00 e a tutt'oggi non sembrano morire come le mosche. Perché mai io, che sono in carrozzina devo tribolare tutti i santi giorni con le barriere architettoniche e non posso vivere nella mia casettina di mq 80 tutta al piano terra? Solo perchè il terreno è agricolo, ma nessuno lo può coltivare, perchè come molti altri proprietari di piccoli fazzoletti alle periferie della città, manca la superficie agricola coltivabile minima.Così ci si trova di nuovo con una polverizzazione di piccoli proprietari con appezzamenti praticamente urbanizzati che non possono far niente, perchè NON SONO IN CONSIGLIO COMUNALE per decidere il P.R.G. che altri con altri interessi dovranno approvare (quello di Verona è fermo da 20 anni) perchè i Soloni della politica devono discutere delle grandi opere pubbliche e noi piccoli stiamo qui ad aspettare invecchiando. Scusate la lunghezza.
Cordialmente

Lettera del 21 agosto 2001:
In aggiunta a quanto da Voi brillantemente elencato e descritto, consiglio di verificare a priori (prima di dare le chiavi di casa), l'identità e lo stato penale del futuro inquilino. Mi spiego meglio.
I miei genitori, gente d'altri tempi, in buona fede, hanno concesso in locazione l'appartamento dei miei nonni ad una persona che abbiamo appreso solo dopo essere agli arresti domiciliari.
Come da "tradizione", non ha pagato i fitti.
I miei genitori si sono rivolti ad un legale e (soldi a parte) hanno ottenuto lo sfratto, diventato esecutivo e che l'inquilino non ha mai ricevuto.
Perchè? Semplice è stato nuovamente arrestato.
Il 30/7/2001 era l'utimo giorno entro il quale avrebbe dovuto lasciare l'immobile. L'avvocato ha "chiramente" chiesto il suo onorario.
Ora mi chiedo cosa succederà quando l'inquilino uscirà dal carcere?
L'avv. ci consiglia di intraprendere la procedura (da Voi già descritta) del fabbro......; ma a questo punto mi fido poco, se poi il giudice non dispone lo sloggio in quanto l'inquilino essendo agli arresti domiciliari non può andare in giro a cercare un altra casa o se tale scusa è anticipata dal lestofante.
Che faccio, ripago il mio avv., ulteriori spese e oltre al danno anche la beffa, riporto i mobili al loro posto?
In attesa di ulteriori sviluppi da comunicarVi e al fine di aiutare qualcun'altro, distinti saluti.

Lettera del 22 novembre 2001
Un consorzio di tutti i proprietari di casa "fregati" dallo stato italiano, che va apertamente contro la costituzione, in quanto discrimina proprietari ed inquilini a favore degli ultimi.
Questo consorzio potrebbe pagare un legale solidalmente e fare una protesta ufficiale al tribunale di Strasburgo per lesione dei diritti umani. Lesione al diritto di proprieta', al diritto di poter esigere intempo reale lo sfratto di un inquilino moroso e mille altre lesioni.
L'Italia e' l'unico paese in Europa in cui di fatto i proprietari di casa non hanno alcun diritto, iniziando dall'assurdita' di un contratto obbligatorio di 8, 12 anni!!!!
Io sarei disposta a fare una pagina web e ospitarla su un server. Oppure a ricevere e-mail da altri proprietari e coordinare l'azione legale. E' ora di finirla. E' inammissibile che nel 2001, alla vigilia dell'entrata in Europa in Italia sussistano ancora leggi barbariche.

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