Lunedì, 22 aprile 2002.
Invio testo articolo su albo amministratori, comparso sul Corriere Mercantile (Genova, 19/4/02) contro la proposta di legge della Regione Liguria per l'istituzione dell'Albo degli amministratori.
La proposta è stata presentata dal rappresentante di Allenanza Nazionale anche in un congresso dell'ANACI a Genova.
Saluti
SILURO ALL'INIZIATIVA REGIONALE
Amministratori, guerra antialbo.
L'Alac teme il monopolio a favore di chi già esercita e l'accesso limitato.
Amministratori di condominio sul piede di guerra. L'Alac,
l'Associazione liberi amministratori condominiali, esprime infatti il suo dissenso
nei confronti dell'iniziativa, espressa in un disegno di legge regionale, di istituire
l'albo professionale degli amministratori condominiali.
"L'iniziativa - spiega il segretario nazionale Aldo Postani - porterà
il risultato di creare monopoli a favore di chi già esercita, oltre a limitare
l'accesso alla professione ai giovani. Inoltre costituirà un grave limite
alla libera concorrenza, con le prevedibili conseguenze a carico degli amministrati
in particolare dei piccoli proprietari. La professione di amministratore non potendo
vantare radici storiche, dottrinali e deontologiche, mal si presta ad essere inclusa
in un albo professionale che non salvaguarderebbe nè i cittadini nè
il professionista capace e corretto, ma chi può già oggi vantare
notevole potere di mezzi che potrebbe facilmente rivolgere a proprio favore indebitamente
a scapito della collettività".
A preoccupare i vertici dell'associazione è il fatto che nelle norme transitorie
della proposta, esista una sanatoria che prevede l'iscrizione di diritto (senza
superamento di alcun esame) per coloro che amministrano già un determinato
numero di stabili o unità immobiliari.
Per questo, sostiene Paolo Gatto, presidente dell'associazione, l'albo
appare più come una barriera alle nuove generazioni che una vera garanzia
per l'utente. Noi negli anni abbiamo avuto come obiettivo primario quello di portare
tra la popolazione la cultura del "condominio". Infatti i nostri corsi
non sono solo frequentati da amministratori e/o aspiranti tali, ma la grande maggioranza
dei partecipanti intende acquisire una formazione diretta per poter avere gli
elementi per tutelare i propri diritti. Per questa professione c'è da proporre
una diversa regolamentazione da quella "per ordini' che, con le sue inevitabili
rigidità non è adatta a rappresentare le nuove professioni.
L'Alac chiede alle istituzioni locali che questa proposta di Disegno di Legge
non abbia seguito.
CORRIERE MERCANTILE, Venerdì 19 Aprile 2002, GENOVA