Proposta di legge C-2947
Modifiche al codice civile in materia di condominio negli
edifici
Italia Casa ha pubblicato, nel numero di dicembre '02, la proposta di legge C-2947 che intende introdurre diverse modifiche agli articoli del Codice Civile che disciplinano il condominio. |
Già abbiamo avuto modo di assaggiare i guasti del precedente governo di centro sinistra che ha trasformato il condominio in sostituto di imposta con il conseguente aumento della burocrazia a carico del condominio e con il conseguente aumento delle spese a carico dei proprietari condomini. Basta!
Malgrado le buone intenzioni come si legge nella relazione introduttiva dove: "le modifiche introdotte alla disciplina dei compiti amministrativi tendono ad assicurare garanzie di efficienza e di trasparenza nell'espletamento del mandato con specifiche norme che prevedono garanzie assicurative e più precise caratterizzazioni del bilancio condominiale ...", noi preferiremmo farne a meno, perché questa proposta di legge a noi pare voglia portare la gestione del condominio ad essere sempre più vicina alla gestione di una azienda con tutto l'aggravio di spesa e la confusione che ciò comporta.
Il condominio non è una azienda. Non capiamo perché debba dotarsi di capacità giuridica. Non capiamo perché la nomina dell'amministratore debba essere trascritta in un apposito registro tenuto presso lo Sportello Unico dell'Edilizia, dove occorre depositare anche il regolamento di condominio e il fascicolo del fabbricato ove previsto. Noi sappiamo che quando si depositano atti e si fanno trascrizioni, si pagano sempre balzelli allo Stato sotto forma di bolli e tasse. La proposta non lo dice, ma c'è da scommetterci che arriveranno.
E poi a cosa serve depositare tutti questi documenti visto che di solito i regolamenti di condominio contrattuali sono già depositati presso le conservatorie o gli archivi notarili? A dare lavoro a un po' di gente tuttora a spasso che in questo modo ha occasione di organizzare, bollare, classificare, incasellare, ecc. ecc. Personale che dovrà essere pagato dai proprietari condomini con nuove tasse.
Non riusciamo a capire la necessità dell'obbligo da parte dell'amministratore di fornire adeguata garanzia assicurativa o fideiussione al condominio. La conseguenza, a nostro avviso, è soltanto quella di un inevitabile incremento delle spese a carico dei condomini proprietari che già pagano spese condominiali salate. L'amministratore viene scelto dall'assemblea dei condomini che, se vogliono, possono benissimo orientarsi da soli verso quei professionisti che già forniscono copertura assicurativa.
Notiamo anche una contraddizione: si chiede all'amministratore la garanzia fideiussoria e assicurativa, ma poi si dice che in caso di assenza, scadenza dall'incarico, dimissioni del legale rappresentante del condominio, cioè dell'amministratore, il condominio può essere amministrato, su delega dell'assemblea, in via provvisoria (per quanto tempo?), da un fantomatico "consiglio di condominio" composto da non meno tre condomini, (privo naturalmente di copertura assicurativa e fideiussoria). Praticamente rischi di trovarti in via provvisoria a fare i conti con almeno tre amministratori condomini senza sapere bene chi è il vero amministratore. Chi terrà la cassa? Chi si occuperà dei pagamenti? Chi risponderà davanti alla legge? Il singolo condomino potrà ancora ricorrere al tribunale per la nomina di un amministratore?
La proposta di legge entra anche nel merito della gestione dei super condomini e di altre diverse tematiche di largo respiro che vanno dalla durata in carica dell'amministratore al termine ultimo per poter impugnare le delibere, dal conflitto di interessi al quorum necessario per approvare le innovazioni.
Siamo sicuri che la proposta di legge vada veramente verso una reale semplificazione dei rapporti tra condomini e amministratori e non piuttosto ad incrementare la litigiosità e la difficoltà di interpretazione di norme non sempre alla portata di tutti? Ne dubitiamo.