Lettera al giornalista Giacomo Bramardo
Abbiamo letto il Suo articolo su: "La Stampa" di oggi
(29/06/00) a pag.40 dal titolo: "Emergenza sfratti: trecento al mese".
Nell'articolo, giustamente, date voce agli inquilini sfrattati e ai sindacati che li sostengono, dimenticandovi pero' delle ragioni dei proprietari. Molti alloggi in Torino e provincia sono ancora affittati ad equo canone. L'inquilino, con sfratto per finita locazione convalidato da diversi anni, paga si e no 200.000 - 300.000 lire al mese, mentre il proprietario deve sborsare di ICI al Comune quasi un milione all'anno, senza contare l'IRPEF. Fate un po' i conti: 3.500.000 lire circa e' il reddito dell'alloggio all'anno a equo canone, toglieteci un milione di ICI, toglieteci il 35 - 40% di IRPEF, cosa resta ? Toglieteci poi ancora le spese di amministrazione e manutenzione straordinaria a carico della proprieta' e vedete che alla fine l'alloggio non rende niente, ma va in perdita. Questo, a nostro avviso, non e' giusto! Il proprietario si vede costretto a fare da ammortizzatore sociale, da "Ente di beneficenza" perche' cosi' fa comodo allo Stato. Nessuna contropartita viene concessa alla proprieta' che deve sopportare il peso dell'assistenzialismo. Inoltre intendiamo far presente, come gia' fatto in precedenti lettere al quotidiano, che con l'attuale legislazione in materia di locazione e di sfratti, affittare un alloggio e' un'incognita ed un grosso rischio che molti proprietari non si sentono piu' di affrontare, preferendo lasciare il loro alloggio vuoto, piuttosto che vederselo portare via dall'inquilino o rimetterci diversi milioni in spese legali, condominiali, tasse, per liberarlo da un inquilino moroso. Perche' su questi problemi non date voce ai proprietari cosi' come date voce agli inquilini sfrattati ? L'emergenza sfratti, a nostro avviso, nasce per le eccessive tasse,
le ingenti spese di manutenzione, ristrutturazione, adeguamenti impianti alle
normative che gravano sulla casa e che costringono i proprietari ad alzare i canoni
per potervi far fronte, impedendo alle fasce piu' povere di poter affrontare la
spesa dell'affitto ed infine perche' nessuno vuole piu' affittare l'alloggio visto
quello che si rischia. A dimostrazione di cio', documentazione alla mano, vi informiamo che in provincia di Torino a circa 20 Km dal capoluogo alcuni proprietari hanno affittato diversi alloggi, ma gli inquilini non hanno piu' pagato l'affitto, costringendo la proprieta' a dar loro lo sfratto legale per morosita' tuttora in corso. Ora, uno di loro, ricevuta la notifica di convalida dello sfratto, ha fatto il trasloco, trovando una sistemazione da un'altra parte, lasciando vuoto l'alloggio, senza pero' restituire le chiavi, sebbene invitato a riconsegnarle. I nostri solleciti, su consiglio dell'avvocato, sia presso l'ufficiale giudiziario, sia presso i carabinieri, sia presso i vigili urbani del Comune per avere un verbale di constatazione della situazione di fatto, al fine di accelerare la procedura e la reimmissione in possesso dell'alloggio alla proprieta', sono tutti caduti nel vuoto. Da biasimare il comportamento dell'inquilino che, avendo trovato un'altra sistemazione, poteva venire a restituire le chiavi dell'alloggio dando la possibilita' di riaffittare e limitando i danni, ma non l'ha fatto perche' evidentemente sa che non rischia niente. Cosi' ci troviamo con un alloggio libero gia' da alcuni mesi, senza poterlo utilizzare per una nuova locazione, in attesa che arrivi l'ufficiale giudiziario. In queste situazioni si trovano in molti, lo Stato non tutela i proprietari di casa, considerati parte forte della societa', la legge e' sbilanciata a favore dell'inquilino che in casi come questi se ne approfitta, sapendo di poter farla franca e di godere di una franchigia di circa un anno senza dover pagare affitti e spese. Come si fa ad andare avanti di fronte a queste situazioni? Siamo dell'idea che l'immobile rappresenta un capitale investito, deve poter rendere e ritornare alla proprieta' a fine contratto, altrimenti si finisce per soffocare il mercato immobiliare e quello della locazione. Per cui rinnoviamo l'invito a "La Stampa", se lo ritiene, affinche' sensibilizzi maggiormente non solo l'opinione pubblica, ma anche i nostri governanti sui problemi che molti proprietari devono affrontare in conseguenza del fatto di aver locato il loro immobile. Grazie e saluti.
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