Decidere di comperare casa oppure di ristrutturare quella esistente perché ormai fatiscente è un passo importante nella vita di una persona perché comporta un investimento economico non indifferente. Spesso tutti i tuoi risparmi, accumulati in anni di lavoro, vengono investiti in questa operazione.
Succede spesso che le risorse economiche non siano sufficienti per l'acquisto o la ristrutturazione di una casa e tu debba ricorrere ad un finanziamento che può durare molti anni.
Le banche offrono la possibilità di finanziamento per l'acquisto o la ristrutturazione di una casa attraverso i mutui casa. I mutui sono dei prestiti di soldi che la banca fa al cliente il quale si impegna a restituirli a scadenze fisse, poco per volta, con un interesse. Per erogare il prestito la banca si tutela da eventuali insolvenze mettendo delle ipoteche sulla casa che stai per comperare.
Per esempio, puoi essere proprietario di un alloggio, per motivi di lavoro devi trasferirti in un'altra città e vuoi acquistare casa lì, ma non hai soldi sufficienti per farlo. Ecco che la banca può concederti il prestito per l'acquisto della nuova casa, garantendosi da eventuali insolvenze mettendo una ipoteca sulla tua vecchia casa o anche su quella che stai acquistando.
I parametri. Nel scegliere il mutuo devi fare attenzione al tasso di interesse che viene applicato, il quale può essere variabile, fisso, bilanciato o misto. La durata del mutuo ha la sua importanza e si può estendere da 5 a 30 anni, nonché la periodicità del versamento (restituzione del capitale e dell'interesse) che può essere mensile o semestrale.
Poi ci sono le spese del mutuo, i costi di istruttoria, le spese notarili e i costi di eventuali assicurazioni.
Le spese di istruttoria comprendono le spese per le perizie e la valutazione dell'immobile che stai comperando, in media costano circa lo 0,5% dell'importo erogato.
Le spese notarili dipendono dal singolo notaio.
Infine ci sono le tasse, quelle non mancano mai. Bisogna pagare l'imposta sostitutiva (D.P.R. 601/73) che comporta il pagamento dello 0,25% dell'importo erogato.
Sgravio fiscale. I mutui offorno la possibilità di scalare gli interessi passivi in sede di denuncia dei redditi. La detrazione si calcola tenendo anche conto dell'ammontare complessivo di interessi passivi, spese, oneri accessori, ecc. nei limiti dei massimali concessi dalla legge.
Con la legge 27 dicembre 1997, n. 449 - art. 3 - è stato introdotto, a decorrere dal 1° gennaio 1998 il beneficio fiscale Irpef di deduzione di un importo pari al 19% dell'importo corrisposto per interessi passivi di un mutuo acceso per la costruzione di un immobile da adibire ad abitazione principale della famiglia del committente l'opera, seppur con il limite massimo di cinque milioni. Rimane l'agevolazione, introdotta dal 1° gennaio 1993, della detrazione degli interessi passivi del mutuo ipotecario acceso per l'acquisto di un immobile, nella percentuale del 22% e con il limite massimo di sette milioni, purché il medesimo venga adibito ad abitazione principale della famiglia dell'acquirente entro sei mesi dalla stipulazione del mutuo stesso.
I tassi di interesse sono il nocciolo duro della questione. Molto spesso sono proprio i tassi di interesse che possono trasformare un buon mutuo in un pessimo mutuo.
Quando conviene stipulare i mutui? Quando i tassi di interesse sono bassi. Ma bassi quanto? Il più possibile. Purtroppo non si può sapere se in un certo momento il calo o l'aumento dei tassi di interesse proseguirà nel futuro o se si manterranno stabili. Occorre avere intuito, consci del fatto che ci si assume una percentuale di rischio. Se i tassi sono bassi è più probabile che in futuro salgano, ma non è detto.
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