Il governo di centro destra capeggiato da Silvio Berlusconi, con la finanziaria 2004, ha aumentato dal 01/01/04 le tasse del 10% per chi compra casa (la Stampa - Tuttosoldi del 08/03/2004).
L'aumento vale per le compravendite, le successioni, le donazioni di case e immobili non nuovi e incide sulla tassa di registro, le imposte ipotecarie, catastali e si applica ad abitazioni, box e pertinenze il cui moltiplicatore catastale passa da 100 a 110, ai negozi il cui moltiplicatore catastale passa da 34 a 37,7, agli uffici il cui moltiplicatore passa a da 50 a 55. Invece per gli acquisti di immobili soggetti ad iva le tasse non aumentano.
Attenzione! Quando comperi una casa o un immobile, al momento del rogito o atto notarile, devi dichiarare il valore reale o di mercato dell'immobile. Però, in molti casi, si dichiara il valore catastale" dell'immobile che è dato dalla rendita catastale rivalutata del 5% moltiplicata per il "moltiplicatore catastale" (uguale a 100, 55, 50, 34 a seconda della tiplogia catastalle dell'immobile). Tutto questo per evitare accertamenti e rettifiche da parte del fisco (art. 52 del Testo unico dell'imposta di registro).
E' chiaro l'intento del governo di favorire, in questo modo, le imprese e penalizzare il piccolo proprietario che, in qualità di privato venditore, farà piu' fatica a trovare acquirenti e a vendere il proprio immobile. Nello stesso tempo si penalizza fortemente pure l'acquirente che compera dal privato e che si ritrova a sborsare circa un bel 10% in più di tasse dall'oggi al domani.