IL Co housing è un progetto interessante , attuabile in breve tempo - Forse è la "terza via" (che molti ricercano) tra una visione privatistica esasperata ed un collettivismo asfittico. E' "un sogno" realizzabile .
IL CO-HOUSING: in cosa consiste
E' un modello di coabitazione nato nei Paesi del Nord Europa da diversi anni.
L' "identikit" dei fruitori è il più disparato; conta la visione partecipativa e non l'età; chi non lo conosce tende a relegarlo a realtà riservata ad anziani, ma non è così. A parere di chi scrive è una innovazione moderna e trasversale; famiglie tradizionali, handicappati, separati, single, giovani appassionati di internet , anziani, vivono in complessi residenziali composti da 20 a 40 nuclei familiari, condividendo le decisioni e la partecipazione alle attività sociali.
Si vive meglio e si spende meno. Il Italia ci sono già alcune esperienze attive ed il modello è in progressiva ascesa; Ogni soggetto ha una sua abitazioni esclusiva dove ritirarsi nei momenti in cui gradisce restare solo, meditare, ascoltare musica. Altre necessità sono condivise; il modello avrà un futuro di sicuro successo perché coniuga esigenze individuali con il bisogno di socialità, di sicurezza, di protezione e di risparmio.
Si progettano e si mettono in comune l' autovettura, spazi per cinema e televisione, per dipingere, l' asilo e il nido , lavanderia, giardino, cortili per animali domestici, spazi per discussioni e confronti culturali o per iniziative legate alle nuove tecnologie (es. internet e co-working ); si organizzano gruppi d'acquisto per ogni tipo di merce al fine di spuntare prezzi migliori ( dai prodotti alimentari biologici, all'arredo, agli elettrodomestici); si condividono non solo beni ma anche servizi esterni quali p.es. infermieristico, baby sitter, badanti etc. ; le possibilità sono illimitate come la fantasia del gruppo.
Oltre al piacere di vivere insieme si riesce a risparmiare (mediamente il 20% ) sulle spese correnti e sulle tariffe delle utenze essenziali ; per esempio potrebbe essere condivisa la progettazione e realizzazione di cisterne di recupero dell'acqua piovana, l' impianto di riscaldamento centralizzato a metano con valvole termostatiche, l' impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica , impianti per la produzione di compost da rifiuti organici; inoltre la separazione dei rifiuti avverrebbe in maniera più razionale e coordinata. L' energia elettrica prodotta in più potrebbe essere venduta.
Da dove si comincia? Si parte costituendo una cooperativa edilizia per l'acquisto, la progettazione, la edificazione di unità individuali e la realizzazione di unità immobiliari ed aree d' uso collettivo.
Il momento è propizio perchè lo Stato ha in programma di dismettere Caserme ed altri edifici pubblici inutilizzati a prezzo stracciato ( acquistarli può convenire anche e solo al fine di acquisirli per demolirli e sfruttare le aree ed i volumi). L'idea potrebbe tornare utile anche in relazione all'assegnazione di immobili sequestrati alla Mafia, al fine di esercitare l'opzione ed intercettare il riacquisto da parte di prestanome.
E' di tutta evidenza che la fattibilità del progetto deve partire da un conteggio dei costi complessivi, in primis dal costo degli edifici da convertire, dei terreni su cui edificare, dal costo del complesso finito; pare senz'altro opportuno coinvolgere gli enti locali per l'assegnazione di spazi pubblici inutilizzati a prezzi agevolati o, meglio, in concessione gratuita.
Giuridicamente il co-housing (non essendovi altra fonte giuridica) funziona attingendo alla normativa civilistica prevista per il condominio; si parte da un regolamento molto dettagliato, discusso e redatto con l'aiuto di un esperto e preferibilmente facendo tesoro delle esperienze simili già praticate; Il regolamento di natura "contrattuale" dovrà essere allegato a tutte le originarie compravendite e richiamato nelle successive. Nulla vieta che nel regolamento contrattuale sia previsto che ogni decisione debba essere assunta all'unanimità o con maggioranze "bulgare".
Il progetto può divenire esecutivo nel giro di circa un anno previo la consulenza di esperti del settore immobiliare (indispensabile un tecnico edile ed un commercialista con competenze anche civilistiche). Come in ogni altro programma costruttivo è normale l'intervento della banca per la concessione di mutui. In alcuni casi di ristrutturazione integrale si può far conto su sensibili risparmi di imposta.
L'idea si sta concretizzando e sviluppando nel Torinese, nel Padovano ed in particolare nel Milanese ; Nel Lazio il dipartimento di Architettura della Sapienza ha presentato al Demanio un manifestazione di interesse per le aree militari dismesse al fine di dare esecuzione e seguito a progetti di co-housing sostenibile.
Ennio Alessandro Rossi, commercialista
studiorossi.ennio@virgilio.it