PERCHE' DICIAMO NO AL FASCICOLO DEL FABBRICATO
L'A.L.A.C. (Associazione Liberi Amministratori Condominiali) esprime
la propria contrarietà al disegno di legge n° 721 ( Sen. Manfredi ed
altri) per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio nazionale, che porterebbe
ad un altro onere a carico della proprietà privata .
Già nella passata legislatura, Governo D'Alema, era stato presentato un
disegno di Legge, contestato dal Centro-Destra.
Il fascicolo del fabbricato, infatti, si collocava all'interno di un disegno di burocratizzazione e procedimentalizzazione dell'individuo tipico di un governo di centrosinistra ma senz'altro estraneo ai principi liberali di questa amministrazione che pare invece, almeno in questa ipotesi, seguire le orme dei suoi predecessori; oppure si deve pensare che questo voltafaccia sia in realtà indotto da interessi corporativi ben individuabili all'interno delle stesse organizzazioni orbitanti intorno alla casa, interessi che sono stati poi gli stessi ad avere ispirato il primo disegno di legge?
L'ultimo disegno di legge, come il primo, dal punto di vista tecnico,
si presta già ad accuse di "inutilità", dal momento in
cui la verifica sulle strutture avvenga "senza ausilio di specifica strumentazione"
e, di fatto, si basi soltanto sulla documentazione fornita da Professionisti abilitati
ed iscritti all'albo.
In altre parole, quello che oggi si vuole fare passare per una questione di sicurezza
è stato ideato a scopo per lo più amministrativo, se non burocratico
(e a spese comunque del cittadino).
A ben vedere, peraltro, le eccezioni che possono essere mosse sono altre. In primo luogo, perché gli Enti preposti al controllo ed alle verifiche molte volte sollecitati dagli stessi abitanti, specialmente nei vecchi Centri Storici, non intervengono tempestivamente a prendere i dovuti accorgimenti per evitare eventuali stati di pericolosità? A ns. avviso questi Enti ( VV.FF., Protezione Civile, Uffici Tecnici Comunali, Provinciali e Regionali ) dovrebbero essere potenziati e responsabilizzati .
Inoltre, qualora un'ingente quantità di fabbricati fossero ritenuti non idonei in quanto pericolosi (il legislatore sa benissimo che numerose zone geografiche anche vaste sono costantemente sottoposte a minacce sismiche o franose) come intenderà agire o meglio dove intenderà ricoverare, coloro che saranno sgomberati, quando lo stesso non è in condizione di controllare la situazione neppure dal punto di vista conoscitivo?
IL PRESIDENTE NAZIONALE A.L.A.C
Avv. Paolo Gatto
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